Barricate che non fanno rumore

Il bivio di Mugnano è il crocevia fra il centro e la periferia di Napoli. È un punto nevralgico. Lì confluiscono dalla zona ospedaliera, dall’hinterland formato da paesetti o cittadine come Marano, Calvizzano, Villaricca Giugliano, per andare o venire dal centro. Da lì in poi è Napoli.

Eppure da una settimana il bivio è transennato in lungo e in largo da cassonetti rovesciati, scie di rifiuti e striscioni fatti con lenzuola bianche. Qui e lì spunta sfacciato qualche divieto d’accesso.

Una processione silenziosa si muove lenta ai due lati della grande arteria – Santa Maria a Cubito – che collega la periferia con la metropolitana Collinare. Ci si rassegna in breve anche ad arrivare a piedi alla metro per andare a scuola o a lavorare in questa città, anche se dista un km. O a dover macinare km in più in macchina per arginare questo enorme ostacolo. Nessun autobus delle linee 162, 163, 164 e 165, può valicare la maleodorante barricata e quindi ci si arrangia. Tutto frutto della montante protesta contro la “Mega-discarica” nelle Cave di Chiaiano. E più cresce la protesta più su di essa cade il silenzio. Silenzio dei governanti, silenzio dei media, silenzio di chi s’incammina per non litigare con gli uomini dei presidi. E mi chiedo a che cosa serve che la stazione di Chiaiano della metro sia blindata dalle camionette della polizia, se tutto lo scempio e il disordine me lo sono lasciata alle spalle non più di 500 metri prima.

Uno striscione accoglie chi arriva da Napoli “Mugnano resiste” mentre un bambino sul cartellone pubblicitario fa la faccia sorpresa e sbigottita.

M.Sans.