Lo yogurt della decrescita

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Secondo la tesi di Stéphanie Böge pubblicata nel 1993 dal Wuppertal Institut, un vasetto di yogurt alla fragola di 125 grammi venduto a Stoccarda nel 1992, ha percorso 9115 km, se si sommano il percorso del latte, quello delle fragole coltivate in Polonia, quello dell’alluminio per l’etichetta, la distanza dalla distribuzione, ecc. (“Silence”, n° 167, juillet 1993).

Inoltre, il trasporto avviene a bordo di autotreni, lo yogurt è confezionato in vasetti di plastica  ricavati dal petrolio, che naviga per migliaia di chilometri su flotte di petroliere provenienti dal golfo Persico.

Serge Latouche, professore emerito di Economia all’Université D’Orsay, cita questi dati per parlare dei benefici che la rilocalizzazione delle attività produttive potrebbe apportare all’ambiente. L’obbiettivo è quello di ridurre al minimo i movimenti dei capitali e delle merci, internalizzando prima di tutto i costi esterni del trasporto. Rilocalizzare significa produrre localmente ciò che serve a soddisfare i bisogni della popolazione, partendo da imprese locali finanziate dal risparmio raccolto localmente.

Rilocalizzare, insieme a rivalutare, ridefinire, ristrutturare, ridistribuire, ridurre, riutilizzare, riciclare, rilocalizzare, costituisce le 8 “R” teorizzate da Latouche per una decrescita serena e conviviale. Una trategia economica ma anche un mutamento dei valori culturali finalizzata, tra le altre cose, ad un abbattimento dei costi dei consumi.

E lo yogurt? Non volendo assolutamente privare le persone di Stoccarda di yogurt alla fragola, una possibile soluzione potrebbe essere l’autoproduzione: yogurt fatto in casa! I vantaggi sarebbero non solo di tipo economico (quindi in termini di risparmio), ma in questo modo non si sarebbe solo consumatori passivi, si acquisirebbero nuove conoscenze e capacità pratiche. Certo, Molti economisti potrebbero sostenere che se tutti facessero in questo modo le fabbriche di yogurt vedrebbero diminuire il loro profitto, sarebbero costrette a tagliare il personale, con la conseguenza di un aumento della disoccupazione che andrebbe ad incidere sul PIL nazionale.

Secondo uno dei principi della decrescita, la felicità individuale non si misura con il Prodotto Interno Lordo. La decrescita contesta le categorie di pensiero dell’economia neo-classica, riconfigurando il rapporto del genere umano coi suoi bisogni e con l’ambiente in cui vive.

bordo di autotreni, è
confezionato in vasetti di plastica
ricavati dal petrolio, che naviga per
migliaia di chilometri su flotte di petroliere
provenienti dal Golfo Persico; è poi
consegnato, a mezzo di trasporto pesante
su gomma, dalle industrie dei vasetti alle
ditte produttrici di yogurt.
Tutto ciò si traduce in migliaia di
petroliere e camion che vanno su e giù
per il mondo, bruciano petrolio,
emettono gas di serra (CO2) ed altri
inquinanti in aria e nel mare, intasano le strade e fanno aumentare il rischio di incidenti
stradali