Fantasma nucleare

Senza voler paragonare quello che sta vivendo in questo momento il popolo giapponese alle diatribe italiane, la situazione attuale ci dà la percezione del mondo globale nel quale viviamo in questo momento storico. Terremoti, tsunami, nucleare. Il nord Africa in fiamme, centinaia di persone cercano rifugio nei paesi vicini a bordo di barconi, nel mezzo la festa dell’Unità d’Italia.

Possiamo passare dal guardarci l’ombelico all’altra parte del globo e in questo movimento non si trova conforto, la situazione è preoccupante. Nonostante l’angoscia per tutto ciò che riguarda ciò che accade nel mondo adesso, cercherò di restringere il campo al dibattito sul nucleare. I blog sono pieni di riflessioni sull’argomento, le pagine dei giornali anche, e solo qualche settimana fa parlavamo delle due versioni dello spot poco equilibrato e pagato dal Forum Nucleare.

Negli altri paesi europei dotati di centrali nucleari sono stati avviati dei check straordinari. In Italia prosegue la scellerata idea di costruire centrali nucleari. Nonostante si stia tutti con il fiato sospeso aspettando le notizie dalla centrale nucleare di Fukushima dove 50 piccoli eroi stanno cercando di scongiurare il disastro, non si ferma il “perchè no, magari sì” alle centrali nucleari. I nuclearisti invece che ridimensionarsi rispetto a quello che è successo, sembra che abbiano riacquistato forza.

A dire il vero anche il nostro Ministro dell’Ambiente (sì, ne abbiamo uno, al contrario di quanto sembri) in un fuorionda non sembra molto convinta di continuare sulla strada del nucleare in un paese sismico come l’Italia. Cito testualmente il Ministro Stefania Prestigiacomo: «È finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate» (da Corriere.it).

Ecco, non facciamole.

Contro il nucleare in questi giorni si è schierato apertamente anche il cantante Adriano Celentano, in una lettera aperta al Corriere letta anche ieri ad Annozero. Celentano che ultimamente si qualifica sempre più come opinion leader scrive: Studenti, leghisti, fascisti e comunisti, per il vostro bene non disertate il referendum. Ora sarebbe un suicidio.


La prossima primavera – il 12 e 13 giugno – voteremo nuovamente un referendum sul nucleare, ne abbiamo votato uno esattamente ventiquattro anni fa. E sono vent’anni che non viene superato il quorum di un referendum abrogativo (ho già espresso anche qui la mia opinione rispetto a quella che mi sembra un’arma spuntata).

Non mi sembra un’idea geniale quindi, ma non per questo mancherò al mio diritto/dovere, e vi invito a fare altrettanto. Dobbiamo fare tutto quello che possiamo per scongiurare il “fantasma del plutonio” citando Gianni Lannes. Ad iniziare dal tenere gli occhi aperti. E’ ben chiaro che a favore degli interessi alcune categorie non salvaguarderebbero nessuno, a partire dalla prossima generazione o anche prima (gerontocrazia imperante).