Where the hell is munnezza? Intervista ai The Jackal

Li conosco già da un po’, e come me chiunque frequenti la rete e in particolare YouTube si sarà prima o poi imbattuto in uno dei loro video.
Sono i The Jackal, un gruppo di videomaker napoletani che hanno inanellato, uno dopo l’altro, una serie di tormentoni sul web: da Lasciarsi su Facebook a Io sono molto Leggenda, fino a The Washer e 30 Denari.

Sempre meglio, sempre più cliccati, sempre più virali. E ora, prendendo spunto dal noto video “Where the hell is Matt”, realizzato da Matt Harding qualche anno fa in giro per il mondo, gli Sciacalli hanno deciso di scendere in campo nell’emergenza e, attraverso un video, parlare di Napoli, della questione dell’immondizia e delle bellezze – nonostante tutto – della nostra città.

Li abbiamo raggiunti via mail per qualche domanda, mentre il loro video ha già superato le 150000 visite: Dov’è Napoli? Where the hell is munnezza.

Prima di tutto parlateci un po’ del vostro progetto. Cos’è Jackal e che rapporto hanno i suoi componenti con l’ecologia?

The jackal è un gruppo di produzione video che si concentra sulla creazione di video per il web, ma non solo. Nei nostri lavori parliamo del mondo che ci circonda, di attualità e politica in chiave ironica. È logico quindi che l’ecologia sia spesso al centro dei nostri corti: l’abbiamo fatto con “Where the hell is munnezza”, ma anche con “Io sono molto leggenda” e con il video che abbiamo girato per invitare la gente a votare SI al referendum contro il nucleare.

Secondo me il video che avete girato è originale e a tratti commovente. Come mai avete voluto dedicare un video di questo tipo alla vostra città? Avevate pensato anche ad altri plot?

Siamo amanti dei video viral più famosi e pensando al video di Matt, che nel genere è un classico, ci siamo chiesti cosa sarebbe successo se il protagonista avesse visitato Napoli in periodo emergenza rifiuti. In corso d’opera però ci siamo accorti che il video poteva essere l’occasione per lanciare anche un messaggio e non solo per strappare una risata. Di idee per rappresentare il problema rifiuti ce ne sono venute tante, ma appoggiandoci ad un video così famoso eravamo certi di suscitare l’interesse del pubblico del web.

Avete avuto qualche difficoltà nel girare il video, sacchetti a parte?

Sì, mentre giravamo il video molte persone ci urlavano contro prendendoci per gente che volesse mostrare solo il brutto di Napoli. Ci dicevano frasi come “riprendi il mare, non riprendere la munnezza”. Personalmente non penso che l’abbiano fatto con cattive intenzioni: c’è un grande orgoglio dei cittadini nei confronti di questa città, nonostante tutto quello che accade.

Nel video scrivete: Da soli non si può fare molto. Bisogna essere in tanti. Secondo voi la cittadinanza non è molto attiva da questo punto di vista, o vi riferite anche all’amministrazione provinciale e al governo nazionale? Cosa cambierebbe davvero la nostra situazione?

Sì, insieme indica proprio tutti: lo stato incolpa il cittadino accusandolo di essere incivile, il cittadino accusa lo stato di essere inefficiente. Possono essere vere entrambe le cose, ma proprio per questo bisogna che tutte le parti in gioco si facciano forza e si sostengano a vicenda. Nei commenti, si evidenzia anche come gli altri cittadini d’Italia siano molto preoccupati per questo problema, e anche un aiuto da parte loro è gradito. Certo, dopo un primo aiuto sarebbe meglio se Napoli riuscisse a continuare da sola.

Pochi giorni fa abbiamo intervistato il gruppo Cleanap. Li conoscete? Potreste pensare di seguirli in una delle loro iniziative di Guerrilla di civiltà, sarebbe un bel modo di documentare il loro operato.

In realtà abbiamo già partecipato in prima persona a questo evento riprendendolo e aiutandoli a pulire Napoli. Potete trovare il video che abbiamo girato qui.
La loro è un’ottima iniziativa e li stimiamo molto per quello che continuano a fare per la nostra città.

Il video è già tra i più visti della settimana su YouTube e si candida ad esserlo per molto tempo ancora. E non è né un video di calcio, né sexy, né su Berlusconi. Come mai, secondo voi, questo successo?

Di sicuro, il merito è di Simone che è un gran ballerino 😉  e poi c’è il tema che è di grande interesse e una buona dose di ironia.

Cosa pensate dei commenti critici, superficiali e razzisti che già stanno iniziando a comparire nei commenti al video?

Il nostro video nasce come spunto di riflessione. Il fatto che tante persone lo usino come punto di riferimento per confrontarsi su questo argomento ci fa piacere. Su YouTube si vedono spesso commenti estremi ma pensiamo faccia parte del gioco e non ci sembra il caso di censurarli. Inoltre, c’è anche tanta gente che riesce a rispondere in modo serio e intelligente ai commenti più stupidi e razzisti, e speriamo che questo possa aiutare chi li scrive a maturare un’opinione meno superficiale.

Infine, Econote.it vi chiede un augurio sincero alla vostra e alla nostra città.

Semplicemente, speriamo che riesca a risolvere i propri problemi e poi a vincere lo scudetto!