Per un marketing sostenibile è l’azienda che deve essere sostenibile in tutti i suoi processi.
Messe un po’ da parte tutte le iniziative a favore dell’ambiente, le aziende che hanno capito che investire sull’ambiente è il nuovo nettare degli dei del business lo applicano a tutto il processo produttivo. Greenpeace per il diciassettesimo anno consecutivo ha pubblicato l’eco-guida ai prodotti ecologici, aggiornano la classifica delle aziende più green nel settore dei prodotti elettronici. L’assoluta novità è la leadership che è stata assegnata ad HP, che sorpassa colossi del calibro di Dell e Nokia.
L’analisi delle aziende prende in considerazione i processi produttivi, il consumo di energia ed eco-compatibilità dei prodotti. L’eco-guida oltre ad essere un ottimo strumento di brand reputation per le aziende che si classificano ai primi posti, è utile per invogliare le imprese coinvolte a mettere al bando processi pericolosi per l’ambiente. Nonostante le buone prassi, siamo ben lontani da un intero processo produttivo ecostenibile. Su dieci punti in totale, la prima classifica Hp ha totalizzato 5,9. Nemmeno la sufficienza, guadagnata grazie a una buona politica per la gestione dei consumi energetici e maggiore efficienza per tutta la filiera. Male i prodotti, che non sono eco-compatibili.
La seconda classificata la Dell, anch’essa in salita rispetto all’aggiornamento precedente guadagnando tre posizioni, ha totalizzato un punteggio di 5.1 ottenendo la maggior parte del punteggio per la categoria energia, grazie all’impegno assunto dall’azienda di ridurre le proprie emissioni di gas serra del 40% entro il 2015.
Perde la sua leadership Nokia, slittata dal primo al terzo posto. A differenza delle prime due aziende classificate i telefonini Nokia sono più ecosostenibili, ma il colosso svedese ha perso punti dal punto di vista delle energie rinnovabili.
Sta scalando la classifica anche l’Apple del compianto Steve Jobs, che per pochi punti è rimasta fuori dal podio. L’azienda americana è prima senz’altro per politiche di experience marketing e brand awareness ma, se stessimo a scuola, sarebbe rinviata a settembre. Nonostante questo è riuscita ad ottenere il maggior punteggio per la sostenibilità dei processi produttivi, arrivando al 70% di riciclo dei prodotti elettronici. Bene anche i prodotti, privi di plastica PVC, ma è carente dal punto di vista il risparmio energentico e non a causa dei problemi di batteria legati ai suoi smartphone. I dati sulle emissioni di gas serra devono essere verificati da un ente esterno e Apple non ha ancora specificato un obiettivo di riduzione delle emissioni. Ci sono buone possibilità, comunque, per questa azienda di scalare la classifica e guadagnare posizioni.
In discesa libera ci sono Philips (quinto posto), Sony Ericsson (sesta) e Samsun (settima posizione). Il tracollo di questi tre giganti della tecnologia è dovuto a carenze nelle politiche energetiche, anche se mantengono buone performance sugli altri fattori. Philips sta facendo passi con processi sulle rinnovabili, Sony Ericsson è forte sui prodotti ecocompatibili, mentre Samsung ha la filiera più ecocompatibile al mondo.
Chiudono la classifica delle prime dieci Lenovo che ha guadagnato negli anni ben 6 posizioni, Panasonic e Sony in discesa.
E’ entrata per la prima volta in classica anche RIM, l’azienda produttrice di Black Berry, che si è guadagnata la maglia nera per la poca trasparenza nelle documentazioni che attestano il suo impatto ambientale.
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