Il Vino Made in Italy ecosostenibile verrà presentato a RIO+20

Un calice di vino verde non è una nuova variante del tipico bianco o rosso, ma la nuova filosofia per produrre il culto di Bacco.

Il progetto per un vino sostenibile è partito nel 2011 con il sostegno del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini e coivolge undici delle più importanti cantine del Made Italy. A giugno verrà presentato al Forum dello sviluppo sostenibile a Rio De Janeiro.

L’obiettivo del progetto è quello di ridurre le emissioni gas e del carbon footprint coinvolgendo l’intera filiera di produzione del vino, integrando il ciclo di produzione con l’utilizzo dell’acqua. Ricercatori e cantine stanno lavorando insieme al progetto, una vera innovazione per la vitivinicoltura italiana, per mettere a punto una pratica operativa dalla vigna fino all’imballaggio del prodotto.

L’innovazione che i viticoltori italiani, emblema del Made in Italy in tutto il mondo, non è dettato solo da un fattore etico, bensì vuole aumentare l’incidenza strategica che il green marketing sta riscuotendo sui risultati aziendali.

E’ ormai risaputo che una logica ecosostenibile, accompagnata da fatti reali, non migliora solo la reputazione di un’azienda bensì le performance aziendali. E tutto ciò si vede in fatturato, che in alcuni casi si può incrementare anche del 30/40%.

Le cantine italiane arrivano con un po’ di ritardo all’approccio ecosostenibile del marketing. Paesi come la Nuova Zelanda, il Sud Africa el’Australia hanno introdotto già da tempo politiche virtuose. È il caso nel 2010 dell’introduzione della retroetichetta dove vengono specificate le emissioni di CO2 per ogni bicchiere di vino; oppure sono stati adottati dei protocolli eco-friendly e simboletti che consentono di riconoscere bottiglie amiche dell’ambiente.

Uno dei fattori di maggior impatto del vino è proprio il trasporto a causa del grosso peso che hanno i carichi per le esportazione. Qualche mese fa, a tal riguardo, ha fatto parlare di sé l’azienda britannica GreenBottle, che ha brevettato una bottiglia da vino ecosostenibile. La bottiglia in questione è fatta di carta pesta e per essere sballottolata dai conteiner ai tavoli dei ristoranti al suo interno ha un involucro di plastica biodegradabile, che può essere smaltito in poche settimane in qualsiasi impianto di compostaggio. Il suo inventore è  Martin Myerscough, che ha pensato a questa soluzione dopo aver appreso la notizia che nel giro di 7 anni in Gran Bretagna non ci sarà più spazio per le discariche. In questo modo Myerscough ha trovato una soluzione per ridurre i rifiuti e al tempo stesso a non rinunciare a un buon bicchiere di vino.