Parthenope accoglie Rusalka al Teatro San Carlo!

La città della Sirena Parthenope non poteva non ospitare un’altra “Sirena”.

Parlo della Sirena Slava Rusalka  in scena per la prima volta al Lirico di Napoli dal 19 al 29 gennaio, per la regia di Manfred Schweigkofler.

Figure lontane nel tempo, ma molto collegate perché il realtà il mito è sempre lo stesso come ci spiega meglio Elisabetta Moro, docente di Antropologia Culturale all’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa, quello dell’amore.

L’origine della città di Napoli, è collegata al celebre mito della Sirena Parthenope che si intreccia con la storia, la leggenda ed il mito di Ulisse .

 La Maga Circe aveva messo in guardia Ulisse, di ritorno dalla guerra di Troia, contro il canto delle Sirene (metà donna e metà uccello – nella mitologia greca) che, secondo la leggenda, vivevano sugli scogli, quelli di fronte Positano oggi chiamati “Li Galli” , il cui primitivo nome era Sirenusse. Le Sirene ammaliavano, con il loro richiamo seducente, i naviganti di passaggio che, soggiogati dal loro canto, perdevano il controllo delle imbarcazioni andandosi a schiantare sugli scogli. Se Ulisse avesse voluto ascoltarle, avrebbe dovuto turare con la cera, le orecchie dei suoi compagni e farsi legare all’albero maestro della nave. Nella luce abbagliante del mezzogiorno le sirene fecero sentire la loro melodiosa voce, nascondendo tra i fiori i resti dei marinai che non avevano resistito al loro richiamo e promisero ad Ulisse che gli avrebbero rivelato i segreti della conoscenza e di tutto quello che avviene in ogni tempo e luogo della terra. Ulisse cercò di liberarsi ma i suoi compagni lo legarono più strettamente, così la nave passò oltre e si salvarono. Le Sirene erano divine, ma non immortali e, fallendo dunque il loro potere di incantatrici nei confronti di Ulisse, si uccisero precipitandosi dagli scogli.

Il corpo della sirena Parthenope fu portato dalle correnti marine tra gli scogli di Megaride (dove oggi sorge il Castel dell’Ovo), e lì gli abitanti trovarono la dea, con gli occhi chiusi nel bianco del viso e i lunghi capelli che ondeggiavano nell’acqua. Venne posta in un grandioso sepolcro, diede nome al villaggio di pescatori e divenne la protettrice del luogo, venerata dal popolo e onorata con sacrifici e fiaccolate sul mare.

Non si sa dove possa essere la sua tomba, (vera o leggendaria); studiosi e archeologi hanno creduto di localizzarla sulla collina di Sant’Aniello a Caponapoli, sotto le fondamenta della chiesa di Santa Lucia, costruita sul tempio dedicato a Partenope, sull’isolotto di Megaride, nel sotterraneo di Castel dell’Ovo.

Invece Rusalka è la penultima opera di Dvo?ák, composta all’apice della carriera del compositore, uno spirito dell’acqua che per amore di un principe aspira a sembianze umane, ma tutto si chiude con un tragico epilogo,

è l’essenza della mitologia slava tratta dal libretto scritto dal poeta Jaroslav Kvapil basato su fiabe popolari e influenzato dalla Sirenetta di Hans Christian Andersen e dalla Undine di La Motte Fouqué  particolarmente poetico e delicato.

La  storia della Sirena Slava Rusalka è una delle leggende più interessanti, ancora molto sentita in Polonia, narrà di uno spirito-ninfa femminile associato alla seduzione erotica, all’acqua, alla forza della natura e spesso definito inquieto e vendicativo. Si dice infatti che in primavera Rusalka (visibile nelle notti di luna piena) risieda negli alberi delle foreste, mentre in autunno si sposti a vivere nei laghi e nei torrenti della Polonia, in particolare nelle regioni della Pomerania Occidentale e di Lebus (Lubuskie).

Proprio l’aspetto ambientalista ed ecologico è stato risaltato grazie anche a due opere del Maestro Riccardo Dalisi che raccontano il mito e la storia d’amore della sirena Rusalka, nelle quali fonde i caratteri della mitologia slava con quelli del mito greco della sirena Partenope e di Ulisse: una inedita installazione in ferro raffigurante la sirena Rusalka, esposta nel foyer ridotto del San Carlo, celebrando così il mito della sirena del nord che incontra quello “mediterraneo” della sirena Partenope

ed un album illustrato con sette bozzetti originali raffiguranti personaggi (Rusalka, il principe e la strega Jezibaba).

L’album illustrato è stato distribuito presso le scuole e le università, nell’ambito di un progetto speciale che coinvolge anche i ragazzi di Scampia attraverso il centro territoriale Mammut (mammutnapoli.org).

Rusalka sarà, inoltre, uno spettacolo “ecologista” e all’insegna della sostenibilità. Costumi e scenografie sono realizzati con materiale riciclato,  ma per scoprirne di più in merito continuateci a leggere.

Seguiremo molto da vicino questo evento!