Equotube, il cofanetto del turismo responsabile. Intervista

Voglia di una parentesi di relax lontano dall’Italia turisticamente più scontata? Scegli il turismo responsabile nel tubo che fa per te, seleziona la zona e la struttura da scoprire e buon soggiorno. Simili ai cofanetti regalo più famosi, ma diversi: sono gli Equotube, 320 proposte di viaggio ambientalmente e socialmente corrette, da regalare o regalarsi. Adatte a tutte le tasche, sono disponibili in versioni meno impegnative, con sola cena per due in agriturismo, o in formule complete per week end nella natura con attività e cesta di prodotti locali. A parlarne, Luigi Montrasio, master in turismo responsabile, uno degli ideatori del progetto, nato ormai 3 anni fa a Novara.

Equotube gruppo

Cos’hanno di particolare le strutture selezionate negli Equotube?
“Sono B&B, agriturismi, piccole strutture gestite da locali che rispettano a livello contrattuale i 10 criteri ambientali della Carta del Turismo Sostenibile. Le strutture selezionate rivolgono un’attenzione particolare all’ambiente, al sociale, alla valorizzazione del territorio, ai prodotti locali, preferendo la tipicità alla standardizzazione. Le attività che molte di queste propongono danno poi un valore aggiunto al soggiorno, perché consentono di scoprire le risorse della zona a piedi, a cavallo o in bicicletta”.

Una qualità dell’offerta che viene anche controllata? Le strutture vengono ispezionate e approvate?
“I nostri operatori sul territorio vigilano affinché la qualità sia sempre in linea con quanto dichiarato, per garantire la soddisfazione di una clientela critica, consapevole e di conseguenza molto più esigente. Laddove non riusciamo a controllare direttamente, ci appoggiamo ai nostri partner, come WWF Fattorie del Panda, Legambiente, ICEA e AIAB, che assicurano alti livelli di qualità”.

Chi è il viaggiatore tipo che sceglie gli Equotube?
“Sono giovani tra i 25 e i 40 anni, impegnati sia nel sociale sia nelle questioni ambientali, comprano le loro vacanze soprattutto nel centro-nord e soggiornano volentieri anche al sud”.

E cosa trovano di diverso rispetto a una classica vacanza?
Soggiornano in strutture attente all’ambiente, che utilizzano fonti di energia rinnovabili, servono cibo locale e biologico, incentivano la mobilità sostenibile e aderiscono a progetti sociali. Sono strutture prevalentemente piccole, che si trovano in aree meritevoli, con servizi di qualità, non battute dal turismo di massa, ma da un turismo responsabile, che mira a creare un rapporto tra chi viaggia e chi ospita, che sia un rapporto anche di crescita reciproca”.

Siamo a giugno, molti di noi stanno pensando alle vacanze. Che consigli ci vuoi dare?
“In generale consiglio di scegliere consapevolmente quello che si fa anche quando si parte per le vacanze. Rispettiamo il territorio e le persone che lo abitano, cerchiamo di scoprire qualcosa di diverso, luoghi sconosciuti al turismo di massa, informiamoci, premiamo strutture sostenibili, gestite da locali, per creare un rapporto di condivisione con la comunità che ci ospita”.

E tu, hai già deciso la meta delle tue vacanze?
“Non ancora! Riuscirò a partire solo ad agosto e confesso che non ho ancora preso una decisione. Nei giorni scorsi però ho soggiornato per lavoro nella Tuscia viterbese e confesso che ne sono rimasto incantato: è una zona meravigliosa e non inflazionata. Da Tarquinia a Viterbo, hai mare, entroterra e borghi che conservano il loro fascino medievale. Il marito della signora che gestiva il bed&breakfast in cui ho dormito fa inoltre la guida a cavallo, accompagnando i turisti nella natura alla scoperta delle zone più belle. Mi piacerebbe molto tornarci. Sì, ci sto proprio facendo un pensierino”.