“In Italia cani, gatti e tutti gli altri animali domestici rischiano di essere pignorati e di andare all’asta come un televisore.” Così esordisce la petizione #giulezampe, che nei primi giorni di febbraio ha bussato alle porte della legge italiana per portare alla ribalta politica una questione che coglie nel vivo molti di noi.
La raccolta firme -la trovate qui-, che in poco tempo ha raccolto numerose adesioni, chiede agli organi politici competenti un’immediata revisione del codice civile e penale per chiarire giuridicamente la posizione degli animali domestici nella nostra società, con leggi che partano dal rispetto e dal riconoscimento del valore della loro vita in quanto esseri viventi e dei legami affettivi che instaurano con noi.
Viene impossibile, o svenevole, pensare che un pignoramento ci possa separare dal nostro Fido o dal nostro amato felino. La maggior parte di coloro che hanno un animale, sentono di non esserne solo “i proprietari”, ma di esserne anche e prima di tutto compagni di vita. Sradicare un animale dal suo contesto affettivo sarebbe per noi una violenza emotiva piuttosto forte, e per l’animale un danno irreparabile. Quasi ci togliessero all’improvviso un amico, affetti e abitudini, un pezzo di vita insomma.
La lacuna legislativa cui siamo di fronte fa trapelare due concetti importanti: che l’animale, domestico o da rendita che sia, venga comunque considerato un oggetto, e che pertanto un certo tipo di “ritorsione psicologica sul debitore” -genericamente proibita dall’Art.514 del codice di procedura civile- venga legittimata solo poiché non riconosciuta.
Manca la stesura nero su bianco di una definitiva tutela dell’animale domestico contro il pignoramento, il riconoscimento di questo come essere ben diverso da oggetto che possa uscire ed entrare nelle nostre case come se niente fosse, addirittura su commissione di terzi, contro la volontà nostra e contro il benessere dell’animale. Questo chiede a gran voce la petizione, in questa direzione si vorrebbe mutare.
Guardando a qualche anno fa, già nel 2013 venne avanzato un disegno di legge che interviene sul codice civile per legiferare consapevolmente proprio sulle richieste che la petizione sta portando avanti. Il disegno s318 dichiara che “gli animali sono esseri senzienti” e che il pignoramento degli animali familiari è inattuabile. La proposta, presentata e assegnata alle commissioni, la smarrimmo lungo l’iter legis.
Diciamo che forse manca la sensibilità sul tema o che nel marasma delle necessità, alcune vengano trascurate, ma anche le piccole questioni come questa giocano la loro parte nella complessiva spinta allo sviluppo della società, specie se si tratta di tematiche ambientali o animali, dalla cui analisi non potremo sottrarci in futuro.
ottimo articolo, mi congratulo con voi per questo!
ottimo articolo sono d’accordo con te
Penso che una buona legge proposta, dal momento che gli animali sono le persone, gli esseri umani che hanno sentimenti, e non sembra appropriato per essere utilizzato per altri scopi. Saluti