ToHandBike, il bikesharing a Torino va oltre la disabilità

Condivisa, accessibile e inclusiva: così sarà d’ora in poi la Torino delle due (o più) ruote in condivisione, con biciclette adatte alle esigenze di tutti. Fresco di inaugurazione, è appena nato il primo servizio europeo di bikesharing pensato anche per persone con disabilità e con difficoltà di deambulazione: un esperimento bellissimo, che risponde al nome di ToHandBike sharing.

ToHandBikePromosso da Aips Onlus, associazione italiana paralisi spastica e ToBike, il progetto in questa fase sperimentale prevede la condivisione di una piccola flotta di mezzi speciali, che al momento conta 3 handbike (biciclette dotate di manovelle sul manubrio) e 3 easybike (unicicli con manovelle da agganciare alla carrozzina). “La sperimentazione è appena partita – spiega Angelo Catanzaro, giovane presidente dell’associazione Aips Onlus –, andrà avanti 6 mesi e sarà utile per apportare modifiche e miglioramenti sia al servizio, sia ai mezzi. Poi dalla primavera del 2016 sarà operativo a tutti gli effetti”.

Una cosa deve essere subito chiara, però. Questo del ToHandBike “Non vuole essere un progetto ad hoc per persone con disabilità, ma un servizio per tutti, perché vuole puntare a una forma di inclusione totale“, continua. Che siate normodotati, anziani che avrebbero difficoltà a usare una bicicletta classica, persone con disabilità momentanee a causa di infortuni, sappiate che l’invito a usare le biciclette a manovella è rivolto a tutti. E il servizio, in questa fase sperimentale, è gratuito. “Dopodiché si potrà sottoscrivere un abbonamento annuale di 30 euro che consentirà il noleggio dei mezzi”. Mezzi che – va aggiunto – altrimenti avrebbero un costo elevato, non alla portata di tutte le tasche.

Angelo_CatanzaroCome sta andando la sperimentazione? “I feedback sono molto buoni, dall’8 giugno hanno provato il servizio una quindicina di persone, sia normodotati, sia persone con disabilità”, continua Catanzaro. E come funziona? Tutto molto semplice: si prenota il mezzo sul sito www.tobike.it e nel caso dell’handbike, la si preleva alla stazione, mentre l’easybike potrà essere ritirata nei negozi del Tobike o potrà venire consegnata direttamente a casa.
“La carrozzina è un ausilio che non si usa mai ben volentieri. Easybike è di una bellezza tale che non ci si vergogna più a salirci sopra – continua Catanzaro –. L’handbike invece è diversa, il mio sogno è che diventi un mezzo davvero per tutti quanti. Anche se, lo ammetto, i primi 5 minuti sono faticosi!”. Per questo, assicura, nelle handbike successive sarà inserita la pedalata assistita.

Quale la sua soddisfazione maggiore? “Avere la possibilità, a 32 anni, di usare una bicicletta mi ha dato una sensazione di autonomia meravigliosa.Quando mi fanno questa domanda penso allora che abbiamo offerto a non so quante persone la possibilità di fare una passeggiata in bici con gli amici, che è una sensazione unica e incredibile di libertà“.

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