Essere rimborsati ed avere sgravi fiscali se si sceglie di raggiungere il luogo di lavoro in bicicletta. Sembra un’utopia ed invece è la realtà in alcuni paesi d’oltralpe, tra cui l’Olanda e il Belgio.
L’ultima in ordine di tempio è la Francia, il Ministro dell’ambiente Segolene Royal ha spiegato che il progetto – entrato in vigore dal 1 luglio 2015 – prevede che le aziende che aderiranno al programma di rimborso per i lavoratori-ciclisti potranno contare su un alleggerimento delle tasse da versare e i dipendenti che riceveranno l’incentivo economico non dovranno pagare tasse e imposte su tale cifra.
Tutti quelli che decideranno di lasciare a casa l’auto per la bici riceveranno un indennizzo di 25 cent per ogni km percorso, quindi per esempio su un percorso di circa 4 km si tratta circa di 1,78 euro al giorno, fate voi il calcolo alla settimana.
Il contributo sarà anche esentasse e sarà compito delle aziende che decideranno di aderire, verificare e distribuire l’incentivo che riceveranno poi in cambio sgravi fiscali.
Il provvedimento fa parte di un pacchetto di misure dal respiro più ampio annunciate anche dal Ministro per i trasporti francese Frèdèric Cuviller per combattere l’inquinamento. Obiettivo far aumentare il numero di francesi che utilizzano la bicicletta per i loro spostamenti quotidiani: stando alle ultime statistiche sono 17 milioni i ciclisti che la usano almeno una volta alla settimana, mentre superano i 3 milioni i cosiddetti commuter, vale a dire coloro che abbinano la bicicletta ad altri mezzi di trasporto, tipicamente il treno o la metropolitana.
Per portare avanti il progetto il Ministro sta attuando una serie di iniziative tra cui rendere più sicuri i percorsi ciclistici cittadini e sta anche valutando l’idea di obbligare le aziende a predisporre di parcheggi per bici e di multare in modo più salato gli automobilisti che parcheggeranno sulle piste ciclabili. Gli incassi di questa ultima operazione verranno interamente impiegati per migliorare le condizioni delle strade.
Ovviamente andare in bici nelle trafficatissime strade parigine potrebbe essere complicato ma si cercherà di ridurre i limiti di velocità nei centri abitati, obbligare gli automobilisti a rispettare la distanza minima prestabilita in caso di sorpasso di una bici, mentre i ciclisti non saranno più obbligati a mantenere strettamente la destra, in modo da evitare quei possibili incidenti causati dall’improvvisa apertura della portiera di un’auto.
Come se non bastasse, tutti i lavoratori che utilizzeranno servizi di bike-sharing potranno chiedere il rimborso del proprio abbonamento annuale, chi invece deciderà di acquistare una bici elettrica, sarà aiutato da agevolazioni economiche statali.
Anche se l’utilizzo della bicicletta è in forte espansione dopo decenni di monopolio dell’auto privata, in Francia solamente il 5% delle persone utilizza la bici per raggiungere il posto di lavoro.
L’iniziativa francese offre solo vantaggi positivi, benefici per la salute, per l’ambiente per il portafoglio. Sarebbe bello che la cultura della bici tipica del Nordeuropa prendesse sempre di più piede anche in Italia in cui l’uso delle bici è ancora esiguo, data la scarsità di piste ciclabili e strade per nulla sicure. Un intervento del genere di ampio respiro potrebbe essere un ottimo incentivo per diminuire lo smog.
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