Marano di Napoli: inizio d’anno sommersi dai rifiuti

Marano di Napoli è uno dei più popolosi e importanti paesi dell’area nord di Napoli, pieno di attività commerciali, potenzialmente ricco di risorse e vicino alla città. Molti dei maranesi si lamentano dello stato di abbandono dei luoghi, dei disservizi legati all’acqua e alle strade dissestate. Non possono che constatare la mancanza di servizi essenziali e di collegamenti con la città. Queste criticità sono evidenti e sotto gli occhi di tutti, soprattutto negli ultimi anni.

Servizi praticamente inesistenti, inciviltà dilagante, un comune commissariato per la quarta volta nella sua storia per infiltrazioni camorristiche. Questo significa soprattutto un certo immobilismo politico, in quanto il commissario e i suoi collaboratori tendono a governare il comune senza prendere decisioni strategiche importanti per la cittadina, ma limitandosi a gestire il quotidiano, la normale amministrazione, in attesa delle nuove elezioni.

Un paese abbandonato

A Marano di Napoli questo significa soprattutto: abbandono. A giorni dal Capodanno, quasi tutte le strade – già devastate e strapiene di buche – sono stracolme di rifiuti. Scene da terzo mondo, qualcosa che in 40 anni di vita forse ho visto solo a Bangkok. Non ci sono spazzini, o comunque quelli che ci sono non riescono certo a ripulire delle vie così sporche.

Qui alcune immagini di via Mallardo ieri sera, la strada che porta al cimitero: un frigorifero abbandonato a se stesso, vari pezzi di legno e scaffali, tantissime cartacce, rimasugli di petardi e soprattutto tanto, tanto vetro. Bottiglie rotte, pericolosissime per tutti, soprattutto per i ragazzi o i bambini che si trovano a camminare lì.

Quando si potrà avere un livello di pulizia decente? Quando l’amministrazione deciderà di rendere un po’ più vivibile il paese? L’appello è ovviamente da fare anche alla cittadinanza, che dovrebbe agire in modo responsabile – un frigorifero lasciato così sotto casa è un atto di inciviltà incommentabile – e che spesso invece aggiunge schifo a schifo.

La teoria delle finestre rotte

La teoria delle finestre rotte trova quindi la sua applicazione reale qui a Marano: secondo questa teoria criminologia elaborata negli anni 70, c’è un legame forte tra l’ambiente e il comportamento sociale. Più l’ambiente è “rovinato” e vittima di comportamenti violenti o devianti, più ci sarà la possibilità che questi comportamenti aumentino e si moltiplichino. In pratica, un territorio brutto e abbandonato non può che peggiorare. Se le autorità se ne fregano e non vigilano, non puniscono e non agiscono per arginare fenomeni di degrado, questi sono destinati solo ad aumentare, arrivando al caos e al vandalismo generalizzato. Benvenuti a Marano, signore e signori. Aspettiamo le elezioni per vedere qualcosa cambiare, ma cosa possiamo aspettarci?