Di quante cose abbiamo bisogno per essere felici?

Di quante cose abbiamo davvero bisogno per vivere bene, per vivere a pieno, per essere felici? La deriva consumistica della nostra generazione non ci ha forse fatto perdere di vista l’essenziale?

A questa domanda ognuno di noi darà probabilmente una risposta diversa, a seconda dell’educazione ricevuta, dell’estrazione sociale, del suo attaccamento alle cose materiali, del suo stile di vita e di altri parametri più o meno condivisibili.

Ma che cosa significa “stare bene ed essere felici“? Se è questo quello che la maggior parte di noi chiede alla propria vita, è necessario chiedersi: sono le cose materiali che mi rendono felice? Sono gli oggetti, la qualità degli oggetti stessi? Altre dinamiche entrano in gioco, e sono sicuramente più importanti degli oggetti: qualità della vita, gli affetti, il benessere, il lavoro, divertimenti, amicizie. Aggiungete voi a vostro piacimento. 

Illustrazione da Jenuino
Illustrazione da Jenuino

Una volta che si ha una casa, un tetto sulla testa, sono poche, pochissime le cose che possono servire a stare bene. Me ne sono accorto sabato, quando ho regalato a un mio amico, che di sicuro ha meno cose di me e che ho conosciuto mentre vendeva gingilli e ninnoli all’esterno di un supermercato, alcune pentole, padelle e zuppiere che a casa nostra noi non usavamo da tempo.

Quello che per me è un di più, per lui è stato l’essenziale. La felicità che ho visto nei suoi occhi è stata sincera, reale, bellissima. E mi ha fatto pensare. cellulariDi certo anche lui avrà avuto già pentole e padelle a casa, non sono stato di certo io il primo a dargliene. Ma non le usavo da mesi, forse anni, e liberarmene è stato, perdonate il gioco di parole, quasi liberatorio.

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Ci sono magliette che ho comprato e indossato mezza volta, sciarpe e cappelli che non uso mai e farebbero la gioia di qualche signore che purtroppo dorme per strada in questa fredda Milano.
Ho 3 cellulari nel cassetto, tutti perfettamente funzionanti.
Ho decine di oggetti per la casa, piccoli elettrodomestici, cose che non uso e che spesso addirittura dimentico di avere.
E potrei andare avanti con altri esempi.

Non sarebbe bello che qualcun altro ne usufruisse al posto mio? Questa è una domanda retorica, ma di quelle domande che alle volte è meglio farsi. E la faccio a me stesso,
ma  forse la estenderei all’intera mia generazione.

La felicità è reale solo quando è condivisa, diceva qualcuno. E allora impariamo anche a condividere con chi ha meno di noi.

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