Scopriamo il Sannio!

E’ ormai passato quasi un mese dalla terribile alluvione che ha colpito e devastato la zona del Sannio. Tra il 14 e il 15 ottobre scorso litri e litri di acqua hanno esondato il Fiume Calore (che abbraccia la città di Benevento) colpendo le valli del Fortore, il Titerno e la Valle Telesina, zona comunemente denominata   Sannio, che comprende Benevento e la sua provincia,Paupisi, Ponte, Circello, Castel Pagano, Molinara, Santa Croce del Sannio, Morcone, solo per citare quelli più colpiti.
Subito dopo l’alluvione la mobilitazione sociale è stata immensa soprattutto in rete,  l’hashtag #saverummo creato da Luciano Lobosco, ha riempito pagine a pagine del web scatenando e coinvolgendo la solidarietà di persone e vip, chef famosi hanno si sono immortalati con i i loro pacchi di pasta Rummo nelle cucine. Ma non è stata solo la pasta Rummo, anche altre aziende vinicole come la Cantina di Solopaca ha creato un evento sempre al suono di hashtag #sporcheMaBuone, per vendere le bottiglie di vino ancora sporche di fango. E’ inoltre ancora attiva la campagna #savesannio per aiutare e non dimenticare, perchè se l’emergenza e il clamore mediatico durano pochi giorni, la produttività e i danni si contano nel lungo periodo.

La zona del Sannio è famosa – o forse non lo è – soprattutto per i suoi vini eccellenti, dalla Falanghina, al’Aglianico al meno noto Barbera del Sannio, igp e una delle chicche di questa terra, un rosso importante e corposo. Non lo è, perchè è una zona spesso poco conosciuta, poco nota ai clamori mediatici che al consumo di massa, che che offre scenari unici ed eccellenze gastronomiche si altissima qualità.

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Permettetemi una nota sentimentale, io sono per metà sannita (l’altra metà è napoletana)  e il mio cuore è diviso in due parti, sempre. La mia parte sannita viene fuori nella forza di volontà, quando lavoro a testa bassa senza fermarmi mai senza lamentarmi, ma solo “facendo” il mio dovere. Il Sannio è tutto questo per me, da nipote di un sannita, da nipote adottiva di questa gente, li ho sempre visti così, intenti nel loro lavoro, a testa bassa, senza mai un lamento, senza mai un clamore. Un popolo duro, ma con le spalle forti.
Mi è stato spesso detto dagli anziani del paese: “i sanniti hanno combattuto con l’impero romano, erano una popolazione di guerrieri, e lo siamo ancora“. Ecco condensata tutta la saggezza sannita, come sempre  la saggezza popolare riesce ad esprimere al meglio l’anima di un popolo. Si perchè conosco bene quel popolo, ho imparato a capirne le sfumature, durezze. Un popolo che all’apparenza sembra antipatico, chiuso, duro, poco socievole, diffidente. Potrebbe essere certo,  i sanniti non vi apriranno le porte delle loro case con estrema facilità, non saprete tutta la loro vita dopo poco che li conoscete, ma se avrete la pazienza, la gentilezza, di saper aspettare, di conquistarvi la loro fiducia allora vi si aprirà un modo.Questo mondo è fatto di generosità, e sincerità, affidabilità, statene pur certi, una volta che entrerete a far parte di una famiglia sannita lo sarete per sempre, e scoprirete un mondo di sapori genuini, di profumi di montagna forti ed intensi, di ceramiche incantevoli e di boschi, paesaggi,vallate che fanno perdere il fiato. 

Comprate  i prodotti Rummo, ma non dimentichiamoci di tutti gli altri, di una zona fortemente votata all’agricoltura d’eccellenza  dal famoso Liquore Strega Alberti, al Miele Zappoli (totalmente biologico), ai frantoi come il Romano, o L’Oro del Sannio, solo per citarne alcuni, ma quì trovate tutta la lista completa.

Pensate anche al Sannio come zona turistica, credetemi un Sannita doc, che non  ama in clamori mediatici, ma ha apprezzato la generosità delle tante iniziative, non vorrà l’elemosina di nessunopreferirà farvi vedere come si lavora la terra, come nascono quei prodotti, e poi farveli assaggiare, piuttosto che mandarvi il singolo pacchettino a casa.

In una zona ha che ha in se mille sfaccettature- si passa dai laghi come quello di Telese ( famosa per le sue stazioni termali)  alle stazioni sciistiche ( nelle montagne che cingono Cerreto Sannita, come Bocca della Selva) ai parchi naturali (un nome su tutti quello del Grassano) – siete sicuri di non annoiarvi. Quindi oltre a mangiare sannita, venite a conoscere e scoprire il Sannio a visitarlo. Che ne dite lanciamo un nuovo hashtag anche noi? Io propongo #scopriSannio, vi assicuro che non ve ne pentirete!

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