Questo reportage di Giovanni De Faveri dimostra molte cose. E’ la dimostrazione del fatto che se si vuol evitare di vedere si può, ma anche che se vogliamo andare oltre a quello che ci viene proposto come “risolto” e “finito” possiamo farlo. Giovanni lo ha fatto. Ha dimostrato, stando a Napoli e intervistando fra gli altri Raffaele Del Giudice e Antonio Marfella di cui spesso abbiamo parlato su Econote, che la situazione dopo due anni non è risolta. La cosiddetta emergenza rifiuti a Napoli non è un capitolo concluso. E’ ben lontano dall’asserlo.
Nei quattro video che compongono il reportage viene delineato un quadro complessivo in maniera chiara. I capitoli che lo compongono sono: le discariche, i termovalorizzatori, la camorra, lo smaltimento dei rifiuti tossici.
E’ viene chiarito una volta e per tutte che i comitati cittadini non sono per il “non nel mio giardino” ma per il non vogliamo discariche e inceneritori, ci sono altri modi più ecosostenibili di trattare i rifiuti. Il presidente Bassolino invece è molto chiaro sulle sue posizioni, per lui le uniche soluzioni sono discariche e inceneritori (anche se lui dice “termovalorizzatori” ma la sostanza non cambia, è solo una parola più carina per definire un inpianto che brucia e inquina).
In questa regione, un tempo terra felix perchè fra le più fertili d’Italia, il presidente della Regione sa solo pensare di costruire altri inceneritori oltre a quello di Acerra avviato in pompa magna qualche mese fa e mai andato a regime (come si vede nel reportage). Intanto i tassi di tumori salgono (l’oncologo del Pascale Antonio Marfella è molto esaustivo in tal senso), sempre più persone e capi di bestiame muoiono, mentre si fa finta di niente e chi denuncia viene additato come disfattista e allontanato. Siete ancora convinti che l’emergenza rifiuti a Napoli sia finita? che abbiano intenzione di porre un rimedio effettivo? Il reportage di Giovanni De Faveri è qui, guardatelo, diffondetelo e fatevi un’idea di ciò che realmente succede, è successo e succederà.
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