Gianni Lannes e la nave inabissata

Continua il lavoro d’inchiesta di Gianni Lannes sulle navi cariche di rifiuti tossici affondate nei nostri mari. Stavolta, sul sito della rivista di Lannes, Italia Terra Nostra, è stato pubblicato un video che riprende una nave presumibilmente affondata e dalla dubbia provenienza.

Ricordiamo che il giornalista ha recentemente subito più di una intimidazione e attualmente vive sotto scorta.

Nel testo che accompagna il filmato, leggiamo:

“Poiché in alcune regioni bagnate dai mari Adriatico, Ionio e Tirreno prive di insediamenti industriali e scarichi inquinanti si manifestano da tempo e in continua ascesa neoplasie maligne – in particolare leucemie mielodi che colpiscono i bambini – e gravi malformazioni congenite, il giornale online ITALIA TERRA NOSTRA rivolge al presidente del consiglio Silvio Berlusconi e al ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo alcuni quesiti liberi. L’opinione pubblica, madri e padri di famiglia hanno il diritto di sapere immediatamente qual è la reale situazione. In breve: nei mari del belpaese ci sono per caso navi dei veleni? In caso affermativo esiste una correlazione con malattie e morti in continua crescita? Ai sensi della Convenzione di Aarhus (1998), ratificata dallo Stato italiano con la legge numero 108 del 2001 il presidente Berlusconi ed il ministro Prestigiacomo sono invitati a rispondere istantaneamente. La ragione è giuridica e morale.

  1. La nave del filmato è un relitto bellico risalente al secolo scorso oppure una carretta a perdere?
  2. In quale mare italiano è stata affondata?
  3. Cosa contiene la stiva del mercantile sommerso?

In effetti il video in questione, sebbene sia un documento importante (per i mezzi utilizzati, la lunghezza del filmato, il contesto in cui è realizzato), non testimonia poi molto. Se non altro quello che sicuramente si comprende è il fatto che si tratta di una nave inabissata di recente (non ci sono alghe né segni di incrostazioni causate dall’acqua, né segnali evidenti di un antico inabissamento) ma, purtroppo, non è stato filmato il nome della nave, o quello che ne resta, in modo da capirne la provenienza o la nazionalità.

Sono comunque importanti le domande poste dalla redazione di Italia Terra Nostra a Berlusconi e alla Prestigiacomo, domande che meriterebbero una risposta per capire meglio le interconnessioni tra poteri forti, criminalità e rifiuti tossici. Aspettiamo le risposte.