Il traffico internet e l’inquinamento

Sembrerebbe essere ormai diffusa l’idea che i comportamenti quotidiani di ognuno di noi, possono ridurre l’impatto ambientale. Molta attenzione viene rivolta al risparmio energetico che, in molti casi, si traduce anche ad un risparmio di tipo economico. Bisogna però stare sempre all’erta, sono proprio quei gesti più banali ed “innocenti” che, moltiplicati per milioni di persone possono causare un enorme dispendio energetico.

Lo sviluppo del mondo dell’ICT, in molti casi non è certo un aiuto. E’ stato calcolato che tra social network, film on-line e tv on demand, entro il 2030 ciascuno di noi avrà scaricato da internet circa 3.200 Gigabyte (Gb) al giorno, per un totale di oltre 2.570 milioni di Gb annuo per l’intera popolazione mondiale. Complici i sempre più sofisticati e sempre più economici gingilli che tanto ci inorgogliscono (tra i primi i prodotti della Apple), che “succhiano” spazio e banda dalla rete.

Lo studio è stato condotto da Chris Preist, della Bristol University’s Department of Computer Science e presentata all “International Conference on Cloud Technology and Science”. Lo studioso sostiene che allo stato attuale serve una corrente di 4 wattora (Wh) per ogni MB usato o scaricato; per continuare a supportare un tale traffico e sostenere gli attuali livelli di efficienza energetica, di 1.175 GigaWatts, ci sarà presto bisogno di aumentare di almeno 60 volte l’attuale efficienza delle infrastrutture elettriche.

Per rispondere a questo fenomeno e contrastare questo tipo di inquinamento, Preist offre un consiglio dettato più dal buon senso che da particolari conoscenze tecnologiche: “bisogna mirare a massimizzare l’efficienza energetica ma anche a ridurre i cosiddetti rifiuti digitali”, ovvero “quella miriade di video e altro materiale che scarichiamo ma che poi finiamo per non usare e non guardare”.

Per Tom Dowdall, un esperto di Greenpeace, sono i cloud provider a svolgere un ruolo decisivo nel gioco dell’efficienza energetica. Dowdall ha recentemente dichiarato alla rete tedesca Deutsche Welle : L’infrastruttura cloud si sta espandendo rapidamente oggi Facebook e Apple stanno costruendo data center ed infrastrutture per almeno i dieci anni a venire e queste loro scelte decideranno il futuro impatto ambientale del cloud computing.

A tal proposito Facebook avrebbe commissionato due nuovi centri alimentati a carbone, mentre per Dowdall qualsiasi società che si interessa di cloud computing dovrebbe sostenere fonti rinnovabili ed aumento dell’efficienza.