Vietnam: tra la sostenibilità ecologica e crescita economica

Vietnam, per chiunque dopo il 1964, vuol dire guerra, una brutale guerra combattuta nella giungla: napalm ed orecchie di Viet Cong, machete e violenze su donne e bambini, invasioni in Cambogia (a discapito dei Khmer Rouge) a sud e guerra sino-cinese a nord, bombe a grappolo e boat people, Nixon ed Ho Chi Min.

Per molto tempo il paese è stato diviso in nord, anticomunista e cattolico (si conta la comunità cristiana più  grande dell’Asia dopo le Filippine), ed il sud con Saigon (ad oggi Ho Chi Min City) in mano ai Comunisti.
Le grandi divisioni sono sintomo di grande fermento e gli scontri spesso creano dialettica, dalla dialettica si creano le idee, questo  è il Vietnam moderno un luogo dove le idee ci sono e potrebbero realizzarsi. Andando da sud a nord si ha la sensazione che nel paese esiste e si muove (sopratutto in motorino e sparando a vista pallottole di clacson su qualsiasi pedone) una classe borghese che nè in Thailandia nè in Cambogia e nè in Cina sembra esistere, una borghesia europea, non per consumi ma per chiarezza di idee.

Idee che purtroppo non sono mai compatibili con i movimenti economici necessari ad un paese per crescere. Tutto ha un prezzo e forse chi piu’ del Vietnam può saperlo. Il paese ha grossi contrasti anche in materia di gestione dell’ambiente, programmi per una miglior gestione dei rifiuti (come il  HCMC’s Medical Waste Program sulla raccolta giornaliera dei rifiuti ospedalieri) stanno partendo ma negli ultimi dieci anni, una forte crescita economica e l’urbanizzazione incontrollata hanno notevolmente amplificato i problemi con il sistema della gestione di rifiuti solidi in Vietnam, spingendo la gestione dei rifiuti alla ribalta delle sfide ambientali con cui deve lottare il Paese.

Non solo vi è stato un aumento delle quantità di rifiuti prodotti, ma anche la composizione dei rifiuti è cambiata. L’attuale sistema è già oberato, causa la mancanza di capacità istituzionale e l’insufficienza ed inefficienza delle risorse umane e del capitale, provate dai bassi tassi di raccolta dei rifiuti e dalle strutture inadeguate. Date tendenze socio-economiche, la questione di come affrontare i rifiuti solidi sarà sempre più critica nel Vietnam industrializzato.

La storia del Vietnam non si limita a gli anni delle guerre e anzi risale a molti secoli addietro; questo paese asiatico può infatti vantare una straordinaria civiltà e una popolazione colta e civilizzata.
Chi vi compie un viaggio, come me, può rimanere senza parole dinanzi all’incredibile bellezza dei suoi paesaggi: l’isola di Phu Quoc al sud, l’intera fascia costiera costellata di verdi risaie in cui lavorano donne dal caratteristico cappello coni e con continue e bellissime baie (c’e’ un treno che da Ho Chi Min porta su ad Ha Noi in 29 ore), come non poter ricordare la stupenda baia di Ha Long e la città di Ha Noi (più’ di 10 laghi al suo interno), per me una delle più’ belle mai viste.

A chi lo visita, il Vietnam offre la rara opportunità di vedere come un paese di grande fascino e tradizioni stia muovendo i primi passi nel mondo moderno.

Jacopo Tarallo in Vietnam