Società e sostenibilità, da sei anni

73 pagine, ciascuna con 12-15 articoli scritti fra il 4 marzo 2008 e oggi. Dovevo sceglierne 7 per rappresentare questa rubrica e presentarvi quello che credo sia più rappresentativo di questi anni. Vi pare sia una cosa semplice?

Sono passati quasi 6 anni da quando la mia città era in preda ad una falsa emergenza, Napoli su tutti i siti e i giornali del mondo come sotto un bombardamento di rifiuti solidi urbani. 6 anni da quando a Spaccanapoli ho visto Raffaele Del Giudice a un passo da me, l’ho raggiunto e abbiamo iniziato a parlare di quello che stava succedendo. 6 anni da quando ho deciso che volevo capire e grattare oltre le apparenze per sapere come fare ad imprimere una svolta a favore della sostenibilità.  Era nei sotterranei della mia facoltà di Sociologia a F2 Radio Lab, la webradio dell’Università Federico II di Napoli. Tutto è iniziato da lì e dalle interviste ad esperti di vari settori che in quel particolare periodo e dopo si sono interessati e battuti perché la coscienza di tutti non fosse seppellita sotto un tappeto come si fa con la polvere.

Quando parlo di Econote non utilizzo quasi mai la prima persona ma parlo sempre di “noi“. E questo noi è riferito a le tante persone che nel corso degli anni mi hanno aiutato a realizzare piccole e grandi cose. Fatto scegliere fra 3 loghi, realizzato una “casa” on line, scovato un bug nelle linee del codice, scritto anche solo un articolo o decine, partecipato al nostro swap party, curato un laboratorio per noi a Fa’ la cosa giusta, confezionato un video, invitato a presentare un libro, chiamato per un’intervista, imparato ad usare wordpress, accettato valanghe di notifiche su facebook, cercato promozioni, seguito su twitter, raggiunto a Città della Scienza. Un elenco che potrebbe continuare ancora e ancora. Ma che può finire solo con una parola: grazie.

In realtà non ho una vera e propria rubrica. Scrivo prevalentemente di sociale e attualità con numerose incursioni nelle rubriche degli altri, talvolta anche in altri portali come The Post Internazionale su cui abbiamo un blog che si chiama proprio Econote.it.

Alcuni argomenti mi prendono particolarmente, per esempio quando l’azienda Pomì ha rimarcato la provenienza dei suoi pomodori dalla Valle Padana, nel pieno del fermento mediatico intorno alla “Terra dei fuochi”  ho scritto “Solo da qui, solo Pomì: sciacallaggio o dovere di informazione?. Sullo stesso argomento avevo avuto modo di intervistare un esperto durante il nostro Speciale Canapa a cura di Silvia Musso: Campania: canapa ad Acerra per i terreni inquinati.

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In questi anni ho raccontato anche molte storie, quella di John e Schoep aveva commosso tutti a partire da una foto. Cane e padrone in acqua per lenire i dolori alle ossa del cane. Una bella storia d’amore, e anche se oggi Schoep non c’è più, io seguo con piacere John perché continua ad interessarsi a questi amici così speciali.

Un amico conosciuto a Lisbona ha poi viaggiato in bici da Parigi a Londra, potevo farmi sfuggire il racconto e le relative foto?

Altre storie che mi sono rimaste particolarmente impresse sono state quelle che mi hanno permesso di stringere poi dei legami fra gruppi e associazioni con cui condividiamo gli intenti: Gli amici di Cleanap che ho intervistato qui e gli amici di Save the dogs con Sara Turetta con cui abbiamo parlato di Pet Terapy in Romania. Ma anche donne coraggiose come Maria Rosaria Esposito inEssere mamma a Terzigno

Il mio primo post? Il primo post di Econote? Questo Biùtiful Cauntri, un necessario pugno allo stomaco. Era il 4 marzo 2008. Ne riparleremo.