Internet più verde: la sfida di uno scienziato italiano e dei colossi del web

Da anni siamo ormai consapevoli che anche il traffico internet ha un suo impatto ambientale. È difficile rendersi conto di tutto questo, anche perché le diffusissime tariffe internet flat non danno la percezione che ad un aumento dei tempi di connessione corrisponde un consumo di energia. Ma una possibile soluzione in grado di rendere internet una realtà  più verde arriva da uno scienziato italiano, Diego Reforgiato Recupero, autore di studi e ricerche presso lo University of Maryland Institute for Advanced Computer Studies.

Negli ultimi anni il traffico internet è cresciuto. Ridurre il digital divide ha significato aumentare il numero di persone con accesso alla rete, ma anche il numero dei dispositivi connessi: non più solo computer, ma anche smartphone, tablet ed altri gadget. Ed in più sono aumentati i servizi disponibili in rete, visto che non ci si connette più solo per informarsi, ma anche per collegarsi ai social media, accedere alle varie app di gioco, imparare il poker alla texana, vedere video e tv in streaming. Ed in più sono aumentati esponenzialmente gli web crawler, quei software cioè che sono lanciati in rete dai motori di ricerca per indicizzare tutte le nuove pagine web.

Insomma, i consumi energetici della rete continuano ad aumentare e con questi l’impatto di internet sull’ambiente. Uno dei problemi fondamentali è rappresentato dal fatto che i router consumano la stessa energia anche di notte, quando il traffico della rete è assai meno intenso. Occorrerebbe quindi che anche i router, nodi della rete, andassero in standby quando non c’è consumo, proprio come succede con i computer. Uno dei metodi ideati da Reforgiato Recupero per risparmiare energia è quello dello smart standby, che consentirebbe ai router di accedere ad uno stato di risparmio energetico, alternativo ai due stati acceso/spento.

Oltre a questo, Reforgiato Recupero ha ideato anche altri metodi per il risparmio energetico: sistemi di dynamic frequency scaling (DFS, alternativo allo smart standby), tecnologie di raffreddamento che abbassano la frequenza ed i consumi della CPU dei server, sistemi che consentono di spegnere provvisoriamente quei nodi della rete che sono meno utilizzati. Sistemi che, da un lato non intaccano la qualità dei servizi e dall’altro consentono di abbattere i consumi della rete.

Le idee di Diego Reforgiato recupero sono apparse anche su Science e sono state poi citate in una recente ricerca di un team dell’Università di Genova, anche questa pubblicata su Science. Ci sono insomma tutte le premesse affinché internet diventi uno spazio virtuale sempre più verde, visto che anche secondo il report 2014 di Greenpeace, sei tra i maggiori brand del web (Facebook, Google, Apple, Box, Rackspace e Salesforce) hanno stabilito l’obiettivo di alimentare i loro data center con energia al 100% rinnovabile.