Cartasia2014: la carta diventa arte!

Nella bella Lucca dal 28 giugno al 2 agosto la Biennale di arte contemporanea Cartasia esporrà all’aperto vere e proprie sculture di carta, di 7 finalisti vincitori del concorso di quest’anno, che legheranno il tema della sostenibilità e del riciclo alla tematica  dell’ “Identità liquide” del sociologo Zygmunt Bauman, ma saranno anche esposte opere delle edizioni passate.

Inoltre la manifestazione artistica, si contornerà di altri interessanti eventi, nella sede storica del Real Collegio, antico convento della basilica di San Frediano. Ci saranno infatti:  Mostre di paper art dei migliori esponenti internazionali,  incontri-spettacolo a cadenza settimanale, conferenze performative e incontri letterari e  teatrali.

Noi come Econote, siamo felici di annunciarvi che, oltre ad essere mediapatner della manifestazione, Cartasia ha invitato il nostro architetto Tania Talamo  a partecipare come relatrice ad una delle conferenze performative, il 4 luglio, l’argomento che sarà trattato è Land art. Qui il programma.

Le opere degli artisti che si potranno ammirare saranno:

Emily Nelms Perez – Solidified (in Piazza Anfiteatro)

“Solidified” documenta la trasformazione dell’acqua che assume la forma solida della lupa, la cui immagine qui raffigurata richiama la leggenda di Romolo e Remo. La storia è di due ragazzi che, grazie al nutrimento che la lupa diede loro, sopravvissero e costruirono l’impero romano. Qui la lupa incarna il simbolo della forza femminile, dopo aver abbandonato la sua precedente “vita liquida”.

Fabio Arrabito – Identità Sommerse (in Piazza San Martino)

L’opera consiste nella riproduzione di un relitto di scafo, sezionato in due parti, delle quali una è immersa e l’altra invece emerge. La barca e il piano che l’attraversa rimandano alla complessità dell’identità individuale nella società postmoderna. Con la barca possiamo identificare il soggetto stesso del nostro tempo, sommerso alla sua radice dal mondo che vive. Ciononostante a questo soggetto rimane una parte resistente: l’immaginazione. È su questa che l’opera vuole scommettere

Giacomo Zaganelli – Moto (in Piazza San Francesco)

La scultura vuole far riflettere sul concetto di punto di vista: infatti se osservata frontalmente viene riconosciuta come l’immagine di un cerchio, ma vista da qualunque altro punto dello spazio avrà ogni volta una conformazione diversa. Una scultura in continua trasformazione che soltanto attraverso il coinvolgimento del pubblico e l’atto del camminare intorno ad essa può essere realmente compresa.

Giulia Giovannoni – Ovile (in Porta San Pietro)

In questa opera gli animali intesi come strumento puro di comunicazione tra uomo e natura vengono accostati al concetto di carta come mezzo di espressione e conservazione del sapere, custode di pensieri e riflessioni, testimone dell’essere umano e della sua storia. Il tema “Identità liquide “ si rispecchia nel concetto dell’eterno rinnovarsi dello spirito e della materia, proponendo uno spunto di riflessione sulla natura e sugli individui.

Kamila Karst – Kataphraktos (Loggia dei Mercanti, piazza San Michele)

Il progetto consiste nella realizzazione della scultura di un cavallo interamente realizzato con cartone. La struttura del cavallo trae ispirazione da due realtà: la prima è quella dell’architettura industriale, la seconda è quella della tradizione narrativa e figurativa ellenica. A determinare la forma della scultura sono soprattutto le proprietà del materiale.

Lorenzo Bergamini – Take Care (in Piazza San Frediano)

Take Care rappresenta giovani alberi assistiti durante la fase di crescita. L’albero è il punto di connessione tra spazio terreno e la volta celeste che rappresenta la dimensione sacra, ma è anche simbolo per antonomasia della vita stessa, dell’evoluzione e del continuo mutamento. Cerco di plasmare la carta sulla foggia di giovani alberi, applicando concettualmente una trasformazione inversa, invitando chi guarda ad una consapevolezza visiva rispetto a ciò che è rappresentato come materia viva, bisognosa di cure e assistenza in una fase così delicata della crescita. Cura e assistenza di cui hanno bisogno anche le interazioni per crescere ed evolversi.

ACADEMY

Ddum studio – Orizzonti fluidi ( in Piazzale Monsignor Arrigoni)

Le superfici ordinarie cedono il passo al nastro di Mobius: un’unica superficie che diviene interno ed esterno. Un solo lato e un solo bordo, in un involucro fluido che piega gli orizzonti in una spazialità liquida. Lo spazio attraversabile diviene una finestra sulla piazza, punto di riflessione, ed istantanea sugli orizzonti del proprio tempo.

FUORI CONCORSO (edizioni passate)

Andrew Scott – Black Man Grove Resilience (Spalti mura, viale Regina Margherita)

L’opera d’arte combina l’essenza dell’albero della mangrovia ad un’astrazione antropomorfa ibrida utilizzando una forma umana creando una metafora simboleggiante la rinascita e la resistenza della natura e dello spirito umano di fronte alla crisi e alle avversità.

MyklWells – Snowdrop (Baluardo San Frediano)

Una testa capovolta dalla quale spuntano foglie e fiori di Bucaneve a simboleggiare una nuova idea di rinascita. Il Galanthus Nivalis (bucaneve) è un bulbo perenne, un fiore che non può sbocciare se non ha vissuto lo stress dell’inverno. Rimane dormiente durante la stagione più fredda, immagazzinando energia sottoterra, quando il clima si riscalda, il bucaneve utilizza questa energia per sbocciare in un fiore bianco bellissimo. Una metafora della natura ciclica di crisi e di rinascita – l’una non può esistere senza l’altra.

RodrigoSolorzano – Bear (Baluardo San Paolino)

Nei suoi lavori Solorzano cerca di coinvolgere gli utenti in una interazione giocosa con l’oggetto. Il suo interesse nella creatività e nel gioco lo hanno portato a disegnare una serie di giochi interattivi per bambini. Recentemente il suo lavoro si è incrociato con la scultura: le sperimentazioni con le dimensioni ed i materiali lo hanno portato a produrre pezzi semplici e meravigliosi basate sull’astrazione geometrica del mondo intorno a noi.

Accorrete numerosi!!