Tante le polemiche legate a Expo, tra queste la presenza di multinazionali come CocaCola e McDonald’s, lo spot tv che ha visto HappyMeal e pizza in competizione a ridosso dell’apertura di Expo e l’incredibile invito della Regione Lombardia, rivolto alle scuole in visita all’esposizione universale, di andare a mangiare da McDonald’s. A completare il quadro, i tavoli di McDonald’s sempre pieni all’interno di Expo.
In Italia, patria del buon cibo, il junk food non conosce crisi né opposizione da parte dei consumatori, del tutto disinteressati di quel che mangiamo e pienamente soddisfatti in fatto di gusto e per i prezzi stracciati.
Non sono mancate le reazioni di disappunto, come quella di Roberto Burdese di Slow Food che commenta così il successo di McDonald’s a Expo:
“Nutrire non è ingozzare. Il modo in cui mangiano determina la qualità della nostra salute, la qualità della salute del pianeta che ci ospita e determina anche le ingiustizie sociali. Siamo noi con il nostro atto di acquisto che finanziamo un sistema alimentare o l’altro. Siamo noi che abbiamo votato con la nostra forchetta.”
Sfugge dove sia finito il concetto di educazione alimentare che dovrebbe essere il filo conduttore di tutte le attività di Expo che pare, invece, essere diventato una vetrina per le solite e potenti multinazionali presenti solo per nutrire i loro affari.
Davvero inappropriato e scorretto il messaggio trasmesso in tv nello spot pubblicitario di McDonald’s che ha fatto passare l’Happy Meal come pasto preferito dai bambini. Attirati dalla golosità delle patatine fritte non vi è dubbio che i più piccoli preferiscano il cibo del fast food. Fondamentale è il ruolo dei genitori nell’educare i figli ad una corretta alimentazione e ad abituarli ai sapori autentici della cucina naturale, considerato peraltro che a pochi anni di età l’organismo è in piena fase di sviluppo.
Troppo spesso non diamo la giusta importanza all’alimentazione ed alle conseguenze sul nostro organismo. Uno sfizio occasionale non fa certo male, sarebbe, però, opportuno sgarrare con un po’ di criterio ricordandosi che siamo quello che mangiamo. Mangiare vuol dire nutrire il proprio organismo e non riempirlo di cibo indefinito fino a sentirsi pieni. In base a ciò che ingeriamo, il cibo può alimentare la nostra salute o la malattia.
Spendere qualcosa in più nell’alimentazione vuol dire volersi bene e godere di una qualità di vita migliore permettendosi così di evitare future malattie, preoccupazioni e risparmiare in visite mediche e farmaci.
Se viene difficile comprendere l’importanza dell’alimentazione potremmo pensare a cosa succederebbe ad una pianta se innaffiata con una bevanda piena di zuccheri e additivi. Se già ben sviluppata ed in salute forse non accadrebbe nulla la prima volta, ma se ripetuto più volte la pianta sarebbe destinata ad ammalarsi. Proprio come noi.
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