Il 2 gennaio 2024, un giovane grifone è stato liberato in natura nei pressi di una delle colonie riproduttive presenti in Abruzzo. Il volatile, un maschio di circa 2 anni, era stato recuperato dai volontari di Rewilding Apennines e del Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro il 26 novembre 2023, dopo che il suo GPS aveva segnalato un’anomalia.
Il grifone, infreddolito e debilitato, era stato trasportato al CRFS (Centro Recupero Fauna Selvatica) Lipu di Roma, dove era stato sottoposto a tutti gli accertamenti del caso. Le analisi avevano rivelato la presenza di piombo nel sangue, in quantità leggermente superiori alla soglia considerata tossica. I risultati delle analisi, eseguite dopo diversi giorni dal momento in cui l’animale dovrebbe essersi alimentato per l’ultima volta, fanno pensare che si fosse nutrito di scarti di macellazione di animali.
Nonostante le difficoltà, il grifone si è dimostrato da subito un combattente e ha ripreso a nutrirsi dopo poco tempo dall’arrivo al CRFS. Dopo oltre un mese di cure e di riabilitazione, l’animale è stato dichiarato in grado di tornare in libertà.
La liberazione del grifone è un evento importante per la conservazione di questa specie, che è inclusa nell’elenco delle specie in pericolo di estinzione dell’Unione Europea. L’Abruzzo è una delle regioni italiane dove la presenza del grifone è più consistente, e la liberazione di questo esemplare contribuisce a rafforzare la popolazione di questa specie nella regione.
La liberazione del grifone è stata possibile grazie alla collaborazione tra Rewilding Apennines, il Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro e il CRFS Lipu di Roma. I tre enti lavorano insieme per la conservazione della biodiversità dell’Appennino, e la liberazione del grifone è un esempio concreto del loro impegno.