Un esempio di azienda sostenibile: la Ferrari di Maranello

Inizio proprio con una frase dell’ex-Presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montenzemolo, che condivido pienamente e che ha da sempre affermato:

“La Ferrari oltre a essere un mito vincente dello sport e a rendere felici e orgogliosi gli acquirenti dei costosi modelli da strada, deve essere anche un bel posto di lavoro, dove dirigenti, tecnici e operai, entrino volentieri la mattina e ci vivano bene durante la giornata”.

E’ proprio per realizzare questa idea che l’azienda ha negli anni ingaggiato i migliori architetti e progettisti, che hanno contribuito alla realizzazione della cittadella Ferrari a Maranello orientata alla sostenibilità e al benessere psico-fisico del lavoratore.

La cittadella infatti, nell’arco di circa dieci anni ha cambiato volto  e sono nati i così detti “MAGNIFICI SETTE”, prestigiose e sorprendenti architetture firmate da rinomati progettisti, tutte orientate allo sviluppo sostenibile e alla presenza di verde.

  1. Galleria del Vento – Renzo Piano (1996), rimodernata nel 2011
  2. Nuove Lavorazioni Meccaniche – Marco Visconti (2002)
  3. Nuova Logistica Ges – Luigi Sturchio (2003)
  4. Nuova Verniciatura – Marco Visconti (2003)
  5. Centro Sviluppo Prodotto – Massimiliano Fuksas (2004)
  6. Nuove Linee di Montaggio – Jean Nouvel (2006)
  7. Ristorante aziendale – Marco Visconti (2007)

Tutti gli edifici sono ubicati intorno al viale Enzo Ferrari, che percorre l’intera cittadella e sul quale convergono le varie vie, intitolate ai piloti Ferrari Campioni del mondo, inoltre è stata studiata anche la luminosità, le temperature e la riduzione di rumorosità,  aree verdi e di relax, contribuendo così alla qualità del lavoro e della vita in azienda.

La Galleria del vento dell’arch. Renzo Piano ha una forma che ricorda un motore gigante di ottanta metri per settanta. È la struttura in cui vengono eseguiti i test aerodinamici sulle vetture del Cavallino. Diviso su due livelli, ospita al suo interno laboratori, uffici, un’officina per la creazione dei modelli usati nei test. Il tunnel del vento si trova al centro e occupa un’area di dodici metri quadrati che consente di testare vetture fino a una scala del 65% rispetto all’originale.

La nuova Logistica Ges dell’arch. Luigi Sturchio è il luogo dove si immagazzinano i materiali ed entrano ed escono i tir della Scuderia Ferrari. La sua forma ricorda un dirigibile o un siluro. La sua forma per quanto insolita nasce proprio dall’organizzazione necessaria di ogni attività al suo interno. L’’edificio si compone di tre parti con differenti funzioni collegate tra loro in modo logico: a nord la parte destinata a parcheggio automezzi pesanti, quella centrale è destinata alla movimentazione delle casse, dei materiali di gara e degli pneumatici e, infine, nella testata a Sud la parte direzionale di uffici.

Il centro Sviluppo Prodotto dell’arch. Massimiliano Fuksas è il luogo dove ingegneri e tecnici si occupano di ricerca e sviluppo di tutte le componenti del prodotto Ferrari. L’immagine complessiva è rappresentata da un volume aggettante, su quattro livelli collegati tra loro da un suggestivo reticolo di scale e passerelle trasparenti staccato dal resto della costruzione e sospeso su una superficie d’’acqua.  L’utilizzo della luce, dell’acqua e del bamboo fanno in modo che l’’edificio diventi paesaggio. Inoltre al centro dell’edificio, proprio per la  presenza di bamboo, la luce viene filtrata e riflessa in mille differenti direzioni. Il tutto crea un micro-clima che rende questo progetto un perfetto esempio di architettura bio-climatica.

Le nuove Linee di Montaggio dell’arch. Jean Nouvel rappresentano il punto più avanzato della fusione tra artigianalità e tecnologie d’avanguardia. Qui infatti ogni singola postazione è stata studiata per migliorare la qualità del lavoro riducendo gli spostamenti ed evidenziando gli aspetti ergonomici, in un ambiente confortevole. La struttura è circondata da grandi vetrate attraverso le quali si riconosce lo storico muro, ridipinto di rosso, del padiglione costruito da Enzo Ferrari negli anni 60. Trasparenza e luminosità sono gli elementi cardine di questo progetto, con ampi spazi verdi sia esterni che interni.

In ultimo troviamo le tre opere dell’ arch. Marco Visconti:

Per le nuove lavorazioni meccaniche l’arch. ha creato un profilo speciale, una struttura al tempo stesso funzionale e confortevole:  ampie vetrate forniscono un’illuminazione naturale ed economica, esaltano l’innovativo design dell’edificio, consentendogli così di fondersi con la naturale bellezza del territorio.
Grazie al profilo speciale utilizzato si è potuto applicare elementi della bioclimatica alla realizzazione della struttura Ferrari: massima luminosità dei locali, minor dispendio energetico. Trattando la luce naturale con speciali sistemi passivi di protezione o recupero della fonte solare, si è ottenuto un risultato innovativo sia dal punto di vista stilistico che dal punto di vista della funzionalità.
La trasparenza e la leggerezza dei materiali utilizzati, vanno a formare una seconda pelle intorno all’involucro architettonico, creando così un magico equilibrio di forme e contenuti grazie alla fusione tra natura e innovazione tecnologica.

La nuova verniciatura è un contenitore di grande impatto volumetrico, collocato al centro dell’area industriale. Il lavoro progettuale è stato guidato dall’aggregazione di volumi rettangolari interconnessi, parzialmente trasparenti e leggermente sfalsati fra loro. Per poter osservare dall’esterno le aree più interessanti del processo di verniciatura l’aggregazione spaziale della costruzione è stata arricchita da una balconata in quota, raggiungibile con rampe e scale. Questo volume è completato, in corrispondenza dell’angolo sud ovest, da una serra vetrata multipiano pensata per il collegamento verticale fra i piani e per la produzione di energia.
Per il ristorante aziendale lo studio e la realizzazione architettonica sono stati integrati dall’utilizzo di facciate ventilate grazie alla ventilazione naturale, direzionandola verso i venti dominanti, mentre la luce proviene dalle ampie vetrate che si aprono a est e a ovest. Inoltre sono stati aggiunti elementi fotovoltaici nella costruzione e si è interpretata la sostenibilità anche attraverso elementi scultorei funzionali.

Nulla come avrete notato è stato progettato a caso, la forte attenzione all’ambiente e al lavoratore è stata la filosofia di questi progetti. Basti pensare per esempio che gli stessi spostamenti all’interno della cittadella da parte di lavoratori avvengono in bici, sono infatti messe a disposizione dei dipendenti oltre 150 biciclette.

Inoltre, nel corso del 2008 ha preso il via il piano energetico di autoproduzione che, attraverso un impianto fotovoltaico e un impianto di trigenerazione (un sistema di produzione congiunta di energia elettrica, termica e frigorifera) ha permesso alla Ferrari di raggiungere l’indipendenza energetica, riducendo le emissioni di CO² di circa il 40%.
Un esempio di eccellenza che tutte le aziende dovrebbero seguire.
A coronamento di questa scelta industriale nel 2008 fu realizzata anche una mostra intitolata  L’Architettura Ferrari a Maranello. Il programma “formula uomo” fra valori estetici e sostenibilità, curata proprio dall’ arch. Marco Visconti.