Un consumatore responsabile è alla ricerca di prodotti che:
-rispettino uomo e ambiente
-non incrementino la vivisezione
Per la prima problematica il metodo più sicuro è nella consultazione del già citato biodizionario;
Per la seconda bisognerà scegliere prodotti aderenti allo Standard internazionale “Senza crudeltà”, che impedisce alle aziende di effettuare (o commissionare) test su prodotto finito e su singoli ingredienti.
Questi ultimi rappresentano il vero problema perché, per legge, tutte le nuove sostanze devono essere sottoposte a controllo. Aderire allo Standard significa, dunque, che l’azienda s’impegna a non usare componenti nuovi, testati dopo una data fissa e specifica (che varia da un produttore all’altro), chiamata “cut-off date”.
In ogni caso meglio non fidarsi di bollini e generiche scritte sulle confezioni, del tipo“non testato su animali”, perché assai spesso ingannevoli o usati impropriamente.
Piuttosto andrà consultato l’elenco delle ditte “cruelty free” sul sito del comitato VIVO (http://www.consumoconsapevole.org/cosmetici_cruelty_free/lista_cruelty-free.html).
Ma attenzione: mentre col biodizionario si tiene conto della tossicità delle sostanze e non dei test su animali, per la lista VIVO il discorso è inverso, e può succedere di trovare aziende che utilizzano ingredienti nocivi nonostante sposino la causa “senza crudeltà”.
Nessun problema; semplicemente useremo entrambi i sistemi e contemporaneamente.
Bisognerà cercare se un’azienda è nella lista, e valutare i suoi prodotti attraverso il biodizionario.
E’ un nuovo inizio…ci proviamo tutti?
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