I nostri tempi vivono il paradosso del riciclo eccessivo. Le persone che hanno più di 30 anni sono state abituate, durante gli anni 90 e primi 2000, ad avere tutto e a consumare oltre misura. Ma poi, a un certo punto, qualcuno è arrivato e ha detto: fermi tutti, state consumando troppo. E per contrastare il consumo oltre misura e non distruggere il nostro pianeta, è stato detto loro che avrebbero dovuto riciclare. Bene, ottima idea.
- La raccolta differenziata è sempre una ottima iniziativa, ma senza la riduzione dei consumi serve a poco, anzi può essere addirittura controproducente.
Riciclare meno, riciclare meglio
Come un panno che ci ripulisce le coscienze fin troppo sprecone, la precisione e la solerzia nel fare la raccolta differenziata nel modo giusto ci fanno perdere di vista il fatto che l’obiettivo per il nostro immediato futuro non è tanto riciclare tanto, quanto consumare meno risorse e quindi, in fondo, riciclare di meno e meglio.
Quando guardiamo a fine giornata il nostro bidone della plastica e ci vediamo due, tre bottiglie di plastica accartocciate, la prossima volta non sentiamoci con la coscienza a posto, ma riflettiamo che non è così che possiamo salvare il pianeta. Sono altri i trucchi che possono aiutarci ad avere una Impronta meno pesante sulla Terra: il passaggio all’acqua del rubinetto, alle bottiglie di vetro, forse, sarebbe più conveniente e green.
Cambiare prospettiva
Se ricicliamo poi, non siamo certo tenuti a consumare di più. Cambiamo quindi il nostro approccio ai consumi, per cambiare nel profondo il nostro modo di vivere la quotidianità, e anche il riuso e il riciclo.
Vedremo progressivamente diminuire i sacchetti di rifiuti, giorno dopo giorno, nel nostro appartamento. Meno plastica, meno carta, meno cose inutili. E facciamoci portavoce anche con i parenti, i vicini, gli amici, di questo nuovo approccio.
Solo così cambieremo il punto di vista e abbasseremo drasticamente i nostri consumi. Ci renderemo conto che molti degli imballaggi e degli oggetti che pure ricicliamo correttamente, potrebbero non essere proprio usati. Penso non solo alle bottiglie di plastica, ma anche ai sacchetti per alimenti, ai fogli su cui scriviamo e le mail che stampiamo, le cose che usiamo poco e poi buttiamo via subito.
Hanno trovato plastica, tantissima, addirittura sulla vetta dell’Himalaya. Hanno visto residui di sacchetti nella fossa delle Marianne, a 11 km di profondità nell’oceano. Il limite è superato ormai da un pezzo e non c’è riciclo che possa arginare questa deriva.
Prima capiremo questo cambio di prospettiva, prima abbatteremo il paradosso del riciclo eccessivo. Non è una strada semplice, né immediata. Ma dobbiamo provarci.
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