POVERTÀ EDUCATIVA IN ITALIA: AFFIDO CULTURALE PARTE DALLA CULTURA DEL (BUON) CIBO

LE MERENDE DI AFFIDO CULTURALE SONO BIOLOGICHE, EQUE E SOLIDALI

NapoliRomaModena Bari nei primi sei mesi di fruizioni culturali consegnate circa 3000 merende ai bambini partecipanti.

Rispetto per l’ambiente, tutela della biodiversità e cura delle persone alla base delle scelte aziendali dei fornitori individuati in ogni regione ove è attivo il progetto Affido culturale, in continuità con la rete educativa permanente a sostegno dell’infanzia promossa da Con I bambini.

Il cibo educa, racconta, insegna. E, soprattutto, è anche Cultura. Lo sa bene Affido Culturale, progetto nazionale selezionato da Con I Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa, che ha tenuto conto sin dalla sua nascita dell’elemento “cibo” con le merende pensate per i bambini del progetto. 

La merenda è un momento essenziale nell’incontro tra i nuclei di partecipanti al progetto – fondato sulla relazione sociale “affidatari” e “affidati” -, specialmente in occasione di ciascuna delle 29 fruizioni culturali in cui i bambini ricevono una box merenda o hanno diritto a ticket personalizzati, da utilizzare per una consumazione presso alcuni esercenti convenzionati con A.C..

Ad oggi, infatti, nonostante il progetto sia nato in pieno Covid19, sono state distribuite circa 3000 le merende, oltre la metà di quelle previste dal progetto, date in dotazione attraverso le comunità educanti a Napoli, Modena, Bari e Roma.

Non si tratta di un aspetto complementare del progetto che mira a combattere la povertà educativa, ma è parte integrante dell’esperienza condivisa. Un’occasione per educare al rispetto dell’ambiente e promuovere stili di vita consapevoli e consumi responsabili in particolare di prodotti alimentari.

In ciascuna delle 4 città in cui Affido Culturale è attualmente attivo, i responsabili di progetto hanno individuato aziende e consorzi specializzati nella produzione e/o nella distribuzione di prodotti alimentari che hanno scelto di lavorare su territorialitàstagionalitàsalubrità delle materie prime, nonché di compiere scelte aziendali nella direzione del rispetto e della tutela delle condizioni di lavoro del personale con particolare attenzione per i soggetti svantaggiati o ricadenti in aree ad alta fragilità sociale.

In particolare a NAPOLI laFattoria Sociale “Fuori di zucca”, gestita dalla Coop “Un fiore per la vita” e sede del Consorzio NCO (Nuova Cooperazione Organizzata) ha composto per i bambini di Affido Culturale un’agrimerenda a km0 con una crostata di frutta e/o un plumcake alla melannurca, realizzati interamente da filiera agricola nel territorio di Aversa dove la fattoria insiste. Un “prodotto progetto”, fatto integralmente con ingredienti veri dalla farina molita a pietra con il grano antico “Risciola” – dal gusto deciso e autentico, ricco di minerali e vitamine e caratterizzato da un ridotto contenuto di glutine e meno del 2% di grassi – alle uova da galline allevate a terra e all’aperto, al burro fatto con il latte Nobile. Anche le confetture e i succhi sono biologici, ottenuti dalla lavorazione di frutti coltivati su terreni confiscati alle mafie.

Non lasciarsi trascinare dalla fugacità del tempo, ma fermarsi, sentire, assaporare la vita in tutta la sua genuinità e semplicità – raccontano i responsabili di  “Fuori di Zucca” – La merenda pensata per Affido Culturale è un modo per educare attraverso l’attenzione all’alimentazione, ai cicli produttivi, alla circolarità di un’economia che sceglie uno sviluppo sostenibile mettendo al centro il benessere sia di chi produce sia di chi consuma a garanzia di un modo di coltivare la terra e di produrre che rispetti il pianeta e le sue risorse, perché le ricchezze della natura meritano di essere valorizzate, non prosciugate”.

Inoltre su ogni scatola è presente un giochino educativo (realizzato con il contributo di AgriGiochiamo) dove i bimbi possono giocare e sperimentare le relazioni, perché la vera eccellenza in agricoltura sono le “persone”, al centro di ogni produzione di cibo.

Allo stesso modo a BARI la box merenda strizza l’occhio alla cucina sana legata alle tradizioni del territorio con i prodotti alimentari inseriti dalla Bigood catering solidale recuperando in particolare ortaggi in via d’estinzione ed erbe spontanee. Nel segno del commercio equo e solidale invece le scelte di MODENA e ROMA, rispettivamente con la Coop Oltremare e la cooperativa Pangea Niente Troppo del consorzio Altromercato, che assicurano una rete di distribuzione fra botteghe, bistrot, erboristerie e punti vendita a marchio Altromercato con la collaborazione anche di NaturaSì.