Come tagliare costi e consumi energetici: 4 strategie d’impatto

I classici consigli per diminuire i consumi domestici, e di conseguenza le spese di casa, li conosciamo più o meno tutti: spegni l’acqua quando ti lavi i denti, non fare lavatrici e lavastoviglie a temperature troppo elevate, non lasciare inutilmente le luci accese, non esagerare con condizionatore e riscaldamento… Tutte ottime indicazioni sia per risparmiare sia per evitare gli sprechi, ma ci sono altre strade che, in molti casi, possono avere un impatto più netto. Vediamo quali sono.

1. Gli elettrodomestici: manutenzione e classe energetica

Pulire la lavatrice, la lavastoviglie, il forno, lo split del condizionatore, non è solo questione di igiene. La corretta manutenzione degli elettrodomestici (compresa quella della caldaia, che va effettuata per legge da un apposito professionista) è infatti cruciale per assicurarne il corretto funzionamento a lungo termine, scongiurando sia i problemi che ne compromettano l’efficienza sia, in casi estremi, i veri e propri guasti da risolvere con un intervento di riparazione o addirittura con la sostituzione. Queste due ultime evenienze comportano un esborso notevole, anche di svariate centinaia di euro, e va da sé che gli sforzi preliminari per tenere i dispositivi di casa puliti e in ordine diventano letteralmente questione di risparmio.

Se gli elettrodomestici di casa sono piuttosto datati, inoltre, può essere un’ottima idea passare a qualcosa di più recente. Le migliori classi energetiche moderne garantiscono consumi di energia molto inferiori rispetto al passato, che si traducono in bollette meno care.

2. Il fornitore energetico

Se le ultime bollette hanno riservato qualche brutta sorpresa, meglio non restare passivi: valutare cosa offre il mercato libero dell’energia e sottoscrivere un’offerta luce o gas diversa può portare a un notevole risparmio. Esistono svariati servizi online che non solo comparano le proposte dei fornitori energetici (qui un elenco dei principali gestori), ma controllano su richiesta dell’utente i dati della bolletta per capire se, tra le offerte del mercato, ce n’è effettivamente una più conveniente in base alle sue necessità. Una semplice ricerca sul web consente di trovare queste risorse, da provare per orientarsi in un settore complesso con un aiuto gratuito che può fare la differenza.

3. La tariffa dell’energia elettrica

Le tariffe dell’elettricità si distinguono in monorarie, biorarie e multiorarie. Le prime sono quelle per cui il costo dell’energia al kilowattora rimane sempre uguale, mentre con le altre il prezzo varia: è più alto nelle ore diurne dei giorni feriali ed è più basso la sera e nei giorni festivi. Chi non si ricorda di che tipo è la sua tariffa troverà l’indicazione in bolletta. Non si tratta di un dettaglio: avere una tariffa multioraria ma usare indiscriminatamente i principali elettrodomestici di casa anche durante le ore diurne in settimana equivale a pagare l’energia che si utilizza molto più di quanto si potrebbe. Viceversa, sfruttare le fasce meno care concentrandovi cicli di lavaggio e altre operazioni tipicamente energivore si traduce in un consistente risparmio in bolletta.

4. Altri interventi sull’abitazione

Se ce n’è la possibilità, si può anche pensare più in grande. Il proprietario di una casa senza cappotto termico, ad esempio, riceverebbe importanti benefici in termini di efficienza energetica dall’installazione di un apposito isolamento. Un altro intervento che avrebbe un effetto molto positivo in fatto di consumi e costi in bolletta è l’installazione di pannelli solari sul tetto dell’abitazione. Chiaramente si tratta di lavori importanti e impegnativi a livello economico, ma anche di un investimento che potrebbe essere recuperato nel giro di qualche anno e, non da meno, un aumento del valore dell’abitazione molto rilevante in caso di vendita.