Meno inquinamento per il tuo cambio di stagione

Il cambio di stagione è una costante ineliminabile e fastidiosa,  un appuntamento irrinunciabile per una casa perfetta ed in ordine. Non c’è libro di economia domestica che non dedichi anche poche righe a questa pratica di gestione, archiviazione e catalogazione dell’abbigliamento e delle scarpe di tutta la famiglia.

Eppure anche quando diciamo addio ai sandali plateau per fare spazio agli stivali antipioggia, quando costumi allegri e colorati fanno spazio a sciarpe e cappelli compiamo dei veri e propri scempi ecologici.

Con l’ossessione delle tarme e della polvere intrappoliamo i nostri indumenti in soffocanti imballaggi di cellophane sigillando tutto con metri di nastro adesivo che più ce n’è meglio è.  Buste in PVC si susseguono l’una sull’altra a contenere i nostri abiti e con essi i nostri ricordi. Sacchetti profumati con non ben identificati contenuti solidi o molli trovano spazio nei nostri cassetti. Fragranze agrumate e vanigliate si sprigionano dai meandri di armadi che più profumano e meglio è.

Inoltre è scientificamente dimostrato che ad ogni cambio di stagione corrisponde un aumento nel volume dei rifiuti prodotti: magliette dei bambini che vengono buttate solo perché c’è quella piccolissima macchia che non va più via; la gonna con l’orlo da rifare, che è rimasta in fondo ad un cassetto, è degna del sacchetto della raccolta indifferenziata, le scarpe da risuolare non saranno destinate al calzolaio ma alla discarica.

Perché non organizzarsi e fare del cambio di stagione l’occasione per mettere in pratica un po’ di ecologia domestica?

–         Partiamo dall’involucro: cassetti e ripiani degli armadi devono essere spolverati e lavati. Basta un panno in microfibra asciutto per spolverare. Lo stesso panno, inumidito con acqua ed appena una goccia di detersivo per i piatti, serve anche a lavare e togliere ogni macchia o residuo. Evitate spray antipolvere o prodotti specifici per il legno: costosi ed inutili, facilmente sostituibili con prodotti naturali.

–         Preparatevi per tempo con i cellophane e le buste di plastica: è uno spreco (economico ed ecologico) comprare buste ed imballaggi appositamente per il cambio di stagione. La lavanderia vi ha restituito la biancheria? Conservate la busta. Vostro marito ha ricevuto in regalo per il suo compleanno una camicia nuova? Conservatene l’involucro. Anche per essere ecologisti vale il detto…impara l’arte e mettila da parte.

–         Non fatevi abbindolare dagli additivi più inutili. Ammorbidenti e profumanti, come scrive Nika Hartmann nel suo libro “Ecologia domestica”, lasciano sull’indumento “pulito” una tale quantità di residui e film protettivi o sbiancanti da mettere in serio pericolo l’integrità e il delicato equilibrio lipo –  proteico della nostra pelle.

–         Abiti che non vi servono proprio più, che considerate fuori moda e rovinati possono servire a qualcun altro. Quello che per voi è un pantalone poco trendy, per un’altra persona è un indumento essenziale per tutto l’inverno. Prendete contatti con le associazioni di volontariato e con la parrocchia che facciano da tramite con persone bisognose. Non buttate una giacca solo perché la fodera è scucita. Qualcuno la sistemerà ed utilizzerà quella giacca per i primi freddi autunnali.

–         Diffidate dai sacchetti profumati. Quelli che veramente sono naturali al 100% e che usano esclusivamente essenze naturali sono davvero pochi in commercio. Tutto il resto è composto chimico nocivo per la salute che altro non fa che a scatenare allergie. Le palline di naftalina possono provocare emicranie, nausee e sindrome da affaticamento. Perché non orientarsi verso lavanda essiccata, cannella, chiodi di garofano ed anice stellato? Queste essenze possono essere sistemate nei sacchetti porta confetti. Un buon modo per riciclare anche i sacchetti di tulle non più utilizzabili. Lo sapevate che le foglie di alloro essiccate sono un buon tarmicida? Lunga vita ai nostri maglioni grazie ai rimedi naturali!

–         Legate gli imballaggi con della rafia naturale invece del nastro adesivo. Se proprio volete usare il nastro adesivo optate per quello di carta, ma la rafia è resistente ed ecologica.