Don Andrea Gallo e l’impegno ambientalista

Un mese fa (era il 22 maggio scorso)  moriva un “partigiano del Vangelo”, don Andrea Gallo.

Prete, padre, punto di riferimento di una Chiesa cattolica che vorrebbe tornare alle origini.

In queste settimane molti si sono, giustamente, spesi per ricordarlo. Si è sottolineanto il suo impegno per gli emarginati e il suo modo poco ortodosso, ma molto umano, di portare le “sovversive e indomabili parole di Gesù” (come le definiva lui) nelle strade, in mezzo alla gente, fuori dalle chiese.

don-gallo_INTERNA-NUOVA

Ma don Gallo è stato anche un prete “ambientalista”.

In Come un cane in Chiesa. Il Vangelo respira solo nelle strade (Piemme, 2012) ha scritto (pp 14-16):

Non ho dubbi che al decalogo di Mosè andrebbe aggiunto un undicesimo comandamento che reciterebbe così: Onora la Madre Terra. Noi ogni giorno assistiamo al suo scempio e a quella ingiustizia colossale per cui le sue risorse sono nelle mani di pochi avidi. 

 Per lui Terra e Uomo sono una cosa sola. Cercare il bene dell’una significa fare bene all’umanità

Lavorare per una più equa distribuzione dei beni è una forma di culto e di rispetto nei confronti della Creazione. Per i credenti la terra non è dell’uomo, ma è dono di Dio e l’uomo ha ricevuto l’incarico di custodirla e coltivarla come un giardino. Anche per chi non è credente la terra è madre dell’umanità, fonte primaria di vita per ogni individuo. La terra avrebbe frutti in abbondanza per tutti se fosse usata con moderazione e soprattutto se nessuno si attribuisse il diritto di accaparrare a discapito di altri.

 E l’attenzione per l’ambiente l’ha evidenziata sostenendo in prima persona due movimenti: No al Carbone e No Tav.

don-gallo-no-carbone
www.qualenergia.it

A Vado Ligure (SV) si era esposto contro l’ampliamento della centrale a carbone, definendolo “un progetto dagli effetti dannosi su persone e ambiente che viene imposto alla comunità, contro il volere dei cittadini e delle istituzioni”.

Nella prefazione del libro di Giovanni Borrello, All’ombra delle Ciminiere. 40 anni di carbone e tumori a Savona (Frilli, 2011), don Gallo aveva scritto:

A me sembra fondamentale una presa di coscienza dal basso, attraverso una trasparenza totale, per organizzarsi e snidare quei determinati interessi economici” che proliferano a danno dell’ambiente e delle persone.

teatro
www.sanbenedetto.org

In Val di Susa, il 13 aprile 2010, don Gallo incontrò i No Tav, movimento, che si batte contro la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità che dovrebbe collegare Torino a Lione (qui il resoconto completo). Ecco cosa disse in quell’occasione:

Oggi la cosidetta crescita è solamente un affare redditizio, il prezzo lo paga la natura, le generazioni future, le condizioni di lavoro. Dunque? Una rottura è indispensabile. E voi l’avete fatta, da anni. […] Avete messo in moto un circolo virtuoso: rivalutare, riconcettualizzare, ristrutturare, ridistribuire, ridurre, riutilizzare, riciclare…Grazie per il vostro amore per la verità, per il senso di giustizia, di responsabilità verso la democrazia, dell’uso dell’intelligenza.

E ancora:

“Siete partigiani della preoccupazione ecologica-umana contro i predatori di destra e di sinistra”.

Parole forti che aleggiano ancora nei ricordi e che rimangono un monito.