Si parla sempre più spesso di pet therapy: anche nel nostro Paese sta crescendo la consapevolezza dell’aiuto che i nostri amici animali possono offrire a chi è malato. Specialmente ai più piccoli: per quanto la pet therapy sia adatta a tutte le età, infatti, è facile capire come i bimbi in particolare possano trarre beneficio dalla compagnia degli amici a quattro zampe durante la dura esperienza della malattia e della degenza ospedaliera.
E la buona notizia è che anche le istituzioni stanno diventando sempre più sensibili al tema.
E’ di pochi giorni fa l’annuncio di un progetto importante che prenderà il via all’ospedale Fatebenefratelli di Milano: l’iniziativa “Ci vuole un amico”, grazie alla quale i pazienti del reparto pediatrico potranno stare in compagnia del proprio animale domestico all’interno di un’area appositamente realizzata, prevista nel giardino antistante la Casa pediatrica dell’ospedale.
Bambini e ragazzi fino a 18 anni di età, infatti, potranno trascorrere del tempo con il proprio pet in un’area di 6 metri per 2, allestita con un tappeto di erba artificiale lavabile, strutture per il cibo, per l’acqua e per i bisogni degli animali e anche doccette per la pulizia, in modo che gli amici a 4 zampe possano avere tutto ciò di cui necessitano in piena sicurezza e igiene; è inoltre previsto che, per evitare la malinconia dell’abbandono, i bimbi possano giocare anche con dei cani robot, un aiuto importante anche per chi soffre di allergie al pelo degli animali. In più, grazie alla collaborazione con la Onlus Frida’s Friends i pazienti con problemi comportamentali e neurologici potranno usufruire di pet therapy ad hoc con terapisti qualificati.
Rispondono al nome di pet therapy – termine coniato per la prima volta nel 1953 dallo psicoterapeuta infantile Boris Levenson – le terapie di supporto basate sull’interazione tra il paziente e gli animali, che si affiancano a quelle mediche per migliorare lo stato d’animo e le condizioni di vita del paziente. L’interazione con l’animale – generalmente cani e gatti, ma non solo – allevia lo stress, influisce positivamente sull’umore, induce al movimento e migliora anche il rapporto con il terapeuta. Nella pet teraphy il “pet” ha un ruolo di protagonista attivo, e proprio la sua volontà di comunicare con l’uomo stimola in esso reazioni positive.
Quello della pet teraphy è – se ce ne fosse bisogno – un ulteriore motivo per riflettere sull’importanza degli animali nella nostra vita, e su come sia fondamentale garantire loro l’amore e il rispetto che meritano. Come tutte le estati, noi di Econote daremo il nostro contributo con la campagna “Io non abbandono”, per sensibilizzare sulla piaga dell’abbandono di animali durante il periodo estivo.
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