Il toro del Pallonetto – Intervista a Luigi Barletta

Luigi Barletta, giovane regista napoletano, da poco ha realizzato un interessante documentario, un mockumentary anzi, a voler essere precisi. Il titolo del suo film è Il toro del Pallonetto, abbiamo visto e apprezzato molto il suo lavoro, che parla di Napoli e del puglie Joe, emblema di una città magica e piena di contraddizioni.

Con questa intervista proviamo a raccontare meglio il film e il regista, in attesa del suo prossimo lavoro cinematografico.

Con Ugo

Quando è nata l’idea di questo film?

Il film nasce nel pieno del dibattito Gomorra tra apocalittici e integrati. La mia intenzione era quella di raccontare un’altra faccia della città di Napoli.

Chi è Joe Esposito?

Joe Esposito è un uomo comune che riesce a diventare mito grazie alla sua capacità di affrontare con coraggio e fermezza morale ogni avversità della sua vita.

Quanto c’è di Scorsese e del suo toro scatenato in questo film?

Il film di Scorsese, come anche altri film sul pugilato, ha rappresentato un riferimento non solo nell’appellativo di Joe ma anche dal punto di vista visivo e della creazione del personaggio.

Perché la formula del mockumentary ?

Perché rappresenta il modo più economico ed efficace per raccontare storie di finzione.

Come mai la scelta del Pallonetto?

Il Pallonetto è un quartiere popolare proprio a ridosso di Piazza del Plebiscito ed è emblematico della realtà partenopea in cui il paesaggio urbano, sociale e antropologico può mutare totalmente nel raggio di pochi metri.

Che tipo di lavoro di ricerca c’è dietro a un film come questo?

Il lavoro di ricerca è stato certosino. Ho molto approfondito la storia del Novecento legato in particolare a Napoli e ho scovato le storie dei principali pugili di quegli anni, nazionali e internazionali.

Quali sono stati i tuoi maestri?

Di sicuro devo molto al mio Maestro Ugo Gregoretti per il suo coraggio espressivo e la portata ironica. Forgotten Silver di Peter Jackson ha inoltre rappresentato un costante riferimento.

A quando il prossimo film?

Spero entro i prossimi cinque anni, visti i tempi di gestazione del cinema italiano.