Incentivi a fondo perduto: un nuovo passo per il futuro del fotovoltaico

L’interesse per l’energia rinnovabile generata da un impianto fotovoltaico non è ancora scemato anzi, come vedremo tra poco, grazie anche all’aiuto di alcuni incentivi, è destinato a crescere negli anni a venire. L’energia solare trasformata in elettricità ha cominciato a far gola perfino agli istituti di credito, che spesso e volentieri propongono agevolazioni o tassi d’interesse per far partire il progetto d’installazione di un impianto fotovoltaico, il quale richiede può richiedere una spesa iniziale cospicua ma ammortizzabile negli anni. Le proposte non vengono fatte solo ai privati ma anche alle aziende, che possono contrarre prestiti e mutui per sostenere i costi iniziali.

Un impianto fotovoltaico ha due elementi principali: i pannelli, fissati a una struttura di supporto e con lo scopo di catturare l’energia del sole per trasformarla in elettrica; e l’inverter, dispositivo elettronico in grado di convertire la corrente continua generata dai pannelli in alternata per renderla fruibile. Quest’operazione è resa possibile dal fatto che l’inverter è collegato ai pannelli solari tramite un sistema di quadri elettrici e cavi.

Come si differenziano in base alla tipologia di celle

Non bisogna confondere i pannelli solari termici con quelli fotovoltaici: coi primi si può scaldare l’acqua per lavarsi e sostituire così lo scaldabagno in una casa per esempio, mentre i secondi grazie alla conversione dell’energia solare in elettricità possono servire per far funzionare gli elettrodomestici.

Ma le differenze non finiscono qui: il pannello fotovoltaico è fatto di silicio, non da un raccoglitore adibito al contenimento di sostanze fluide per poterle riscaldare come per il pannello solare termico. La durata nel tempo di quest’ultimo è inoltre tendenzialmente minore, di circa 20 anni, contro i quasi 30 che può raggiungere un pannello fotovoltaico. Dal punto di vista dell’installazione, un pannello termico può funzionare correttamente anche se di piccole dimensioni ed è più facile trovare una posizione in cui collocarlo, mentre per il fotovoltaico serve una quantità maggiore di pannelli per raggiungere la stessa prestazione di un impianto termico costituito da un solo pannello.

Gli stessi pannelli fotovoltaici si differenziano tra di loro a seconda del tipo di materiale che compone le celle. L’efficienza più alta lo dà il silicio monocristallino grazie alla sua purezza, mentre il silicio policristallino ha un rendimento minore. Quest’ultimo si distingue dal primo perché le celle hanno gli angoli tagliati e non a 90 gradi. Il silicio amorfo è la tipologia meno performante dal punto di vista energetico, tuttavia a differenza degli altri è molto versatile.

Perché scegliere un impianto fotovoltaico

I motivi per cui si punta a investire nel fotovoltaico sono essenzialmente due: il risparmio economico e la tutela dell’ambiente. Per quanto riguarda il primo aspetto, i costi d’installazione vengono incentivati tramite delle agevolazioni, inoltre i tempi per completare il progetto sono minori rispetto a quelli che ci vorrebbero per realizzare delle pale eoliche. Bassi anche i costi di manutenzione, e pochi i rischi perché per convertire l’energia solare non si sfruttano strumenti meccanici ma elettronici, con un numero ristretto di parti mobili che rischierebbero di rompersi.

Non c’è uno spreco di energia o un surplus di consumi: grazie al sistema scambio sul posto è possibile vendere l’energia accumulata al gestore dei servizi elettrici, oppure immagazzinarla per quando i pannelli solari non saranno in grado di produrre elettricità, per esempio durante i giorni di pioggia. Questo sistema permette di cambiare la percezione del consumo che viene fatto, facendo comprendere quanto sia prezioso il valore dell’energia e portando a cambiare, perché no, alcune abitudini.

La scelta di produrre qualcosa di pulito, evitando lo sfruttamento di fonti non rinnovabili e altamente inquinanti,  giova all’ambiente e contribuisce all’incremento della consapevolezza collettiva verso le tematiche volte a tutelarlo.

Incentivi a fondo perduto agli enti locali

Quale può essere un ulteriore motivo per investire in impianti fotovoltaici? La regione Lombardia giusto poco tempo fa ne ha offerto un altro. Dopo un 2020 incerto a causa del Covid che continua a non dare tregua, oltre ai già approvati e diffusi bonus relativi alla mobilità e alla ristrutturazione, è stato dato un ulteriore incentivo per cercare di dare una scossa all’economia: un contributo a fondo perduto di 20 milioni di euro per incrementare l’uso delle fonti energetiche rinnovabili locali, limitando l’emissione di anidride carbonica. La proposta proviene dall’assessore a Enti locali, montagna, piccoli comuni e risorse energetiche attraverso l’approvazione del bando “Axel”. Coloro che beneficeranno del contributo avranno come data di scadenza il 2022 per portare a termine gli interventi. Quali potranno essere? Essenzialmente di due tipi: l’acquisto e la conseguente installazione di un nuovo impianto fotovoltaico, oppure l’acquisto e l’installazione di un sistema da connettere a un impianto fotovoltaico già esistente. Nella prima situazione illustrata il finanziamento arriva fino al 50% delle spese sostenute nel complesso, con la percentuale che sale qualora ci si trovasse di fronte a Comuni che hanno fino a 5.000 residenti o a Comunità Montane, mentre nel secondo caso può arrivare fino al 100% delle spese sostenute.