Ospedali per bambole e peluche

I giocattoli hanno spesso vita breve.

 Quando si rompono vengono buttati via. Ma perché condannarli alla morte quando si possono ancora curare?

 Perché non diamo loro una seconda occasione?

Ad Amsterdam esisteTeddy Bear Hospital”, un ospedale per i giocattoli! I pazienti sono peluches acciaccati che dopo ore di gioco con i loro piccoli amici umani hanno perso qualche pezzo. I pupazzi vengono recuperati e rimessi a nuovo. Adulti e bambini insieme con camici e mascherine auscultano, fanno diagnosi e poi curano mettendo i pupazzi a nuovo. È un progetto internazionale che oltre al valore ecologico, intende rendere i bambini a proprio agio con ospedali e medici.

Anche in Italia possiamo vantare attività simili. Anzi molto più antiche. Se ci si addentra nei meandri delle strette viuzze del centro storico di Napoli e si imbocca via San Biagio dei Librai, al numero 81 troverete una curiosa insegna: Ospedale delle Bambole

È la bottega artigiana della famiglia Grassi che di generazione in generazione trasmette una passione unica: il restauto di bambole antiche, manichini, statue e altri oggetti da collezione che risentono dei segni del tempo. Luigi Grassi, che dal nonno eredita oltre al nome il mestiere, e le sue figlie Monica e Tiziana, che oggi hanno un secondo laboratorio a pochi metri da quello paterno, sono artigiani e artisti. Chissà se si rendono conto di essere “attivisti ambientali”?

Il loro lavoro ha infatti un importante valore ecologico: prolungare la vita dei giocattoli è un modo per ridurre i rifiuti e gli sprechi. Ma soprattutto un modo per insegnare il valore affettivo che possono avere gli oggetti e per combattere il consumismo in età infantile.

Questa settimana vi lascio con un libro: La favolosa vita di Henry N. Brown orsetto centenario, di Bubenzer Anne H. 

È la storia commomevente di un orsacchiotto di pezza nato il 16 luglio 1921 per mano della giovane Alice. Da allora l’orsetto Henry Brown ha viaggiato in tutta Europa, dall’Inghilterra alla Francia, dalla Germania alla Norvegia, fino all’Italia e all’Ungheria. Ha attraversato il ventesimo secolo, ha affrontato la guerra e tanti cambiamenti, ha avuto molti amici e ha dovuto dire altrettanti adii. Oggi, al sicuro con la sua nuova prorietaria, una scrittrice che lo acquistato in un negozio di antiquariato, Henry Brown racconta la sua storia. 

Chissà che il vostro peluche salvato dalla discarica e regalato a vostro figlio  non possa raccontare altrettante favolose storie?