Decalogo del cicloturista (più idea: perchè non la Finlandia?)

Ricordo una vacanza di otto anni fa. Per motivi di studio avevo trascorso sei mesi a Helsinki. Per coronoare nel migliore dei modi la fine di quella esperienza, con due amiche, decisi di trascorrere una settimana in Lapponia.

Per scoprire questa terra splendida decidemmo di utilizzare diversi mezzi. Raggiunta Rovaniemi in treno da Helsinki, prendemmo un autobus fino a Saariselkä, dove attravresammo a piedi l’Urho Kekkonen National Park. Poi di nuovo un autobus fino a Inari. Qui affittammo delle biciclette: meta finale il Parco di Lemmenjoki.

Da www.visitafinlandia.com

Fu la mia prima vacanza in bici. Attraversare una parte di Lapponia in bicicletta è stata un’esperienza unica: terre selvagge, corsi d’acqua in cui rinfrescarsi, renne che attravesravano la strada, laghi in cui si rifletteva un sole che non tramontava mai…

Mi ritrovo nelle parole di Susy Iovieno – il senso di profonda libertà e la percezione unitaria del paesaggio – la mamma cicloturista, che la scorsa settimana ci ha introdotto al tema del cicloturismo, un’alternativa alla classica vacanza, che ha come protagonista la bicicletta.

Purtroppo non ero assolutamente allenata alle salite e discese lapponi e ben presto i muscoli delle gambe iniziarono a far male. Non fosse stato per i reciproci incitamenti e un po’ di incoscienza, probabilmente non avremmo mai raggiunto il parco nazionale più grande e con la maggiore varietà ambientale della Finlandia.

Da http://www.ihor.biz/tag/finlandia/

Questa piccola parentesi autobiografica mi “dà il la” per fornire ai lettori un “kit di sopravvivenza” di nozioni utili per chi decide di intraprendere un viaggio in bici.

Se, infatti, sempre più persone – giovani, famiglie con bambini, anziani – si accostano al cicloturismo, sia per brevi escursioni sia per lunghe vacanze, tanto che in Europa è sempre più un fenomeno di massa, bisogna comunque essere allenati e, soprattutto, attrezzati. In questo modo si potrà davvero godere appieno della bellezza dei paesaggi in cui ci immergiamo.

Ecco allora il DECALOGO di questa settimana, per cui ringrazio, in modo particolare, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta – FIAB, che mi ha concesso, tramite il suo sito Internet, di trovare e utilizzare indicazioni e informazioni.

1. Scegliere l’itinerario adatto: chi intraprende per la prima volta un viaggio in bici deve scegliere un percorso semplice, con poche difficoltà e che permetta una rapida ritirata in caso di contrattempi.

2. Documentarsi in anticipo: nel web esistono infinite possibilità di ottenere le informazioni necessarie, attaverso i resoconti di altri cicloviaggiatori, le pagine delle associazioni turistiche locali o guide e mappe specifiche per il cicloturismo. Esistono inoltre vere e proprie reti cicloturisriche.

3. Dove potete pernottare: la scelta della struttura ricettiva è importante. Bisogna ad esempio  sapere la distanza dalla stazione ferroviaria e verificare se c’è un riparo coperto e sicuro per le proprie bici, una piccola officina, un servizio di noleggio biciclette, se per i ciclisti ci sono menù rinforzati o guide a disposizione. Su www.albergabici.it troverete un elenco delle strutture ricettive italiane amiche dei cicloturisti.

4. La scelta della bicicletta: se siete all’inizio, evitate di spendere cifre pazzesche per l’acquisto di biciclette super accessoriate. Per iniziare va bene quasi tutto. Alcuni piccoli accorgimenti:

  • La sella deve essere confortevole ma non troppo ingombrante e molleggiata.
  • Il portapacchi, indispensabile, deve essere robusto e ben ancorato al telaio. Nei lunghi viaggi sopporta anche pesi notevoli.
  • I fanali e i catarifrangenti sono obbligatori per legge in Italia e in tutti i paesi europei e necessari per la propria sicurezza.

5. Se avete una mountain-bike, può essere comodamente utilizzata anche per viaggi cicloturistici. Si consiglia di dotarla di pneumatici più leggeri.

6. Se dovete comprare una bici nuova: optate per una bici da turismo, generalmente robusta, dotata di cambio e che consente una postura comoda. Attenzione alle robustezza dei copertoni: quelli superleggeri si rompono facilmente e ricordate che quelli posteriori danno più stabilità di quelli anteriori.

7. Le borse devono avere le seguenti caratteristiche:

  • facilità nel montarle e smontarle dal portapacchi,
  • comodità nel trasportarle a mano,
  • una buona impermeabilizzazione.

In commercio esistono borse anteriori e posteriori eventualmente dotate di capace bauletto superiore. Procuratevi, inoltre, anche una borsettina da agganciare al manubrio, comodissima per avere a portata di mano macchina foto, soldi, documenti, cartine.

8. Il vestiario del ciclo-viaggiatore può essere quello di una normale passeggiata a piedi. Chi intraprende un viaggio più impegnativo può procurarsi pantaloncini aderenti e dotati di rivestimento interno e una maglietta da ciclista con tasche posteriori e particolare tessuto traspirante. Un’altro capo utile se si trascorrono parecchie ore impugnando il manubrio, sono i mezzi guanti. Indispensabile dotarsi di una mantella o altri capi impermeabili e non dimenticate casco e borracce.

9. Per le emergenze non potranno mancare una borsa per gli attrezzi contenente una camera d’aria di scorta, un kit per riparazione forature, chiavi fisse o a brugola, fili dei freni, pinza e piccolo cacciavite e una valigetta di pronto soccorso in cui tenere cerotti, garze e disinfettante.

10. Come trasportare la bici sul treno: In Italia è possibile viaggiare in treno con la propria bicicletta. Sul sito ufficiale di Trenitalia sono indicati i treni regionali, nazionali e internazionali che effettuano il servizio treno+bici, identificati da una precisa icona. Se la bici è trasportata all’interno dell’apposita sacca il trasporto è gratuito.

Esiste un’Italia che ama la vacanza in bici. Dal momento che in questa rubrica poniamo un’attenzione particolare alle mamme e ai papà, segnalo, infine, che esiste anche tutto un filone dedicato ai genitori cicloturisti, che non sono mosche bianche, come pensavo io inizialmente, ma un corposo e appassionato gruppo che non si lascia fermare dall’età dei figli. Per ogni fase del loro sviluppo, infatti, esiste una soluzione ciclistica ad hoc.

L‘intervista della scorsa settimana ci aveva già fornito alcune indicazioni,ma se volete saperne di più segnalo un interessante approfondimento sul sito della FIAB.

 E voi? Non avete aneddoti da raccontare esperienze da condividere? Postate le vostre avventure di genitori su due ruote sulla nostra pagina Facebook.

di Silvia Musso

Foto da Flickr http://www.flickr.com/photos/mploco/6949648057/sizes/c/in/photostream/