Schiscetta per la pausa pranzo, il 76% dice sì

Nell’anno della lotta allo spreco alimentare a partire dalle scuole e della corretta alimentazione in occasione di EXPO, gli europei si scoprono più attenti al loro pasto anche se consumato velocemente, in piedi, in giro, durante la pausa pranzo lavorativa.

Un italiano su tre (in questo non siamo sul podio, altre nazioni sono più avanti) predilige una dieta sana e equilibrata in pausa pranzo, e sta attento a “standard nutrizionali di qualità“. Vengono preferiti i ristoranti, gli spuntini organizzati da casa e infine i fast food.

L’alimentazione comunque, “si conferma il benefit preferito dei dipendenti italiani. I buoni pasto guidano la classifica di ciò che i lavoratori chiedono alle aziende italiane in materia di welfare aziendale”, secondo un’indagine commissionata da Edenred a Doxa nel 2013.

Uno degli chef televisivi più genuini e apprezzati del piccolo schermo, Alessandro Borghese, suggerisce per il pasto fuori casa:

“Ci vuole davvero poco per portarsi qualcosa di buono, di genuino che ci dia la giusta energia. Una pasta fredda, delle verdure, una frittata… E anche se non abbiamo il tempo di cucinare è sempre meglio un panino o una piadina fatta in casa con una bella mozzarella fresca e un po’ di verdura piuttosto che una pizzetta comprata fuori. Insomma, viva la classica schiscetta, la gastronomia casalinga è tutta un’altra cosa”.

Insomma senza rinunce, senza sprechi e con gusto, questa sembra essere la direzione della pausa pranzo in Europa. L’importante è organizzarsi. Perché così come andare a fare la spesa a stomaco vuoto ci espone ad acquisti ipercalorici e sovradimensionati, anche scappare in pausa pranzo aggirandosi per i bar della zona ci espone a pasti frugali e poco equilibrati.

Specialmente in un paese come il nostro dove il cibo non è solo “carburante” ma cultura, convivialità, oltre che energia per il nostro organismo e apporto di sostanze nutrienti.

La “schiscetta” alla milanese infatti sta tornando di moda. Gli uffici si popolano di vaschette – riutilizzabili mi raccomando – con qualche avanzo della sera prima buono anche freddo (i più fortunati potranno scaldare il pasto), o qualcosa di preparato ad hoc al mattino prima di entrare in ufficio.

La schiscetta comporta un risparmio del 76%, a dirlo è l’Onf, l’Osservatorio nazionale Federconsumatori. Il motivo è prevalentemente economico ma come spesso accade ha una ricaduta di ordine sociale e ambientale. I prezzi dei pranzi aumentano toccando anche i 13 euro al giorno per un totale di quasi 300 euro al mese e i lavoratori in pausa pranzo riscoprono la schiscetta.

Vediamo qualche dritta per una schiscetta perfetta, equilibrata fra risparmio, gusto, alimentazione sana e zero sprechi:

1. Prodotti di qualità a km0 e di stagione, soprattutto frutta e verdura;

2. Fantasia: sperimentare variando molto.

3. Utilizzare sempre lo stesso contenitore da riportare a casa, lavare e utilizzare nuovamente;

4. Preparare un pasto che ci regga tutta la giornata e non ci esponga ad attacchi di fame successivi ma occhio alla pesantezza per essere attivi;

5. Attenzione  alla conservazione dei cibi soprattutto nelle giornate calde;

5. W gli avanzi della sera prima, anzi cucinare pensando al giorno successivo può essere una strategia;

E se il pasto è vegetariano o vegano almeno un paio di volte a settimana è ancora meglio, per la nostra salute e per l’ambiente. Buona pausa pranzo!

Lettura consigliata L’Antispreco è servito di Alessandra Mazzotta della collana Econote di 40K.